Quella di giovedì prossimo sarà l'ultima farsa. L'ufficiale giudiziario si presenterà per l'ennesima volta alle porte del Leoncavallo. E per l'ultima, notificherà il rinvio dello sfratto. L'ultima, perchè entro fine settembre la giunta Pisapia metterà in regola il centro sociale. La trattativa con la famiglia Cabassi proprietaria dello stabile di via Watteau 7 è alle battute finali, come era stato anticipato nei mesi scorsi il Comune è pronto a scambiare il capannone con la superficie e le ex scuole Mazzini di via Zama, zona 4. L'operazione è andata avanti e oggi è chiaro anche il valore economico: otto milioni di euro. Dopo lo scambio, almeno formalmente la giunta dovrebbe avviare un bando per l'assegnazione degli spazi di via Watteau in cambio di un affitto annuale per chi se li aggiudica (potrebbe aggirarsi intorno ai 120mila euro). Ma il finale è già scritto. Il Leonka dopo anni di «resistenza» riceverà chiavi in mano l'edificio e potrà iniziare i lavori per allargarsi. «Giusto fare un bando - afferma il presidente dell'aula Basilio Rizzo, esponente della sinistra radicale - ma anche inserire un punteggio ad hoc per le realtà che lavorano da tempo e hanno una storia nel quartiere». «Finalmente si va verso una soluzione di un problema che da anni veniva lasciato irrisolto» festeggia il consigliere di Sel Mazzali. Ma crescono i malumori nel centrosinistra.
E il Pd potrebbe trasformare in una vittoria di Pirro quella che sindaco e sinistra radicale vogliono offrire al mondo antagonista. Il Pd vuole sul piatto lo sgombero di Macao dall'ex macello di viale Molise: «Nessuna tolleranza verso chi occupa illegalmente».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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