"Una violenza durata venti minuti"

Il racconto ai pm di una delle vittime tedesche. Gli stupri sono 12

"Una violenza durata venti minuti"

È durata quasi 20 minuti la terribile aggressione alle due studentesse tedesche che sono tra le vittime degli abusi sessuali in piazza del Duomo nella notte di Capodanno. È quanto risulta dalle indagini degli investigatori della polizia e anche dalla testimonianza di una delle due ragazze sentita ieri per diverse ore in Procura davanti all'aggiunto Letizia Mannella, al pm Alessia Menegazzo e al capo della Squadra mobile milanese Marco Calì. Una deposizione nel corso della quale la giovane avrebbe riconosciuto diversi componenti del «branco» nelle immagini che le sono state mostrate. Intanto, nei prossimi giorni saranno ascoltate dai pm altre due ragazze che hanno presentato denunce: si tratta di due ulteriori episodi che si aggiungono ad un terzo che è al vaglio, per un totale di 12 vittime. La Procura ha anche già presentato ricorso al Riesame di Milano, affinché a carico del 18enne Mahmoud Ibrahim, finito in carcere nei giorni scorsi, vengano riconosciuti i gravi indizi pure per una delle violenze sessuali che, invece, il gip aveva escluso nella misura cautelare.

Intanto il capo della polizia Lamberto Giannini, a margine del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica tenutosi ieri a Napoli con il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, ha detto che su quanto accaduto a Capodanno a Milano a giovani donne «non c'è alcuna indagine interna, anzi sono state evitate conseguenze più gravi. Lo sforzo è ricostruire tutti gli episodi e avere denunce più circostanziate possibili». Aggiungendo che «talvolta l'attenzione della polizia è stata richiamata non con la massima tempestività perché tanti che capivano, che erano più vicini a quanto stava accadendo, stavano facendo filmati» e che «ci sono state già persone segnalate e provvedimenti restrittivi». Molto più inquietanti le parole del ministro Lamorgese, a lungo prefetto di Milano, che ha spiegato che «guardando le immagini con il capo della polizia abbiamo visto che la piazza era presidiata, ma era evidentemente un attacco prestabilito. Hanno agito a cerchi concentrici per cui non si vedeva bene: hanno coperto quello che c'era all'interno e anche dei giornalisti che erano presenti non si sono accorti di nulla».

«Abbiamo provato a respingerli, la mia amica li ha colpiti e ha dato schiaffi ma loro ridevano e hanno continuato a molestarci, avevo 15 mani

addosso», aveva già raccontato una delle due studentesse tedesche. E l'altra aveva spiegato: «Sono ancora sotto choc, non riesco ancora a realizzare quello che è successo. Il mio cervello cerca solo di dimenticare tutto».

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