Coronavirus

"3 milioni di mascherine" E Gallera punge Borrelli "Sue parole sconcertanti"

Federfarma ha comunicato un altro stop nella distribuzione dei dispositivi di protezione. Ma Gallera rassicura i lombardi: "Siamo in contatto costante con l'Ordine dei farmacisti e i distributori e stiamo riducendo al massimo i tempi di consegna"

"3 milioni di mascherine" E Gallera punge Borrelli "Sue parole sconcertanti"

Mascherine obbligatorie ma difficilmente reperibili. Per i cittadini della Lombardia, focolaio delle ultime settimane dell'emergenza coronavirus, avere la possibilità di utilizzare uno dei pochi dispositivi utili a contenere il contagio sembra essere ancora un'operazione complicata. Anche perché, come riportato dal Corriere della sera, in una nota di domenica sera di Federfarma è stato chiarito che la distribuzione subirà un altro arresto. E che la nuova partita di mascherine non sarà disponibile prima del fine settimana (e, quindi, non da oggi).

Dove sono le mascherine?

La priorità nell'elargizione dei dispositivi, infatti, come specificato dai vertici della Regione, è da dare agli ospedali e alle strutture sanitarie, che più di altri sono provate dalla diffusione dei contagi da Covid-19. Tuttavia, oggi sarebbero stati in molti a chiedersi, dove siano e perché non arrivino le mascherine già stoccate, ma non ancora consegnate, che per esempio, l'azienda Fippi di Rho produce già già da giorni, arrivando ieri a quota cinque milioni di pezzi.

Il paradosso

L'ordinanza lombarda che obbligava tutti i cittadini a uscire di casa soltanto se provvisti di oggetti di protezione, sostituendoli in caso di assenza con ogni altro tipo di indumento da alzare sul volto, era stata firmata sabato. Ma a due giorni da quella disposizione, le apparecchiature non sarebbero di fatto ancora disponibili. Eppure, secondo quanto riportato dal quotidiano, l'assessore alla protezione civile della Regione Lombardia, Pietro Foroni, ieri aveva annunciato il primo anticipo dei 3,3 milioni di dispositivi di protezione previsti per il territorio, già a disposizione da oggi.

Mascherine in vendita

Intanto, l'assessore al Bilancio, Davide Caparini, avrebbe chiesto di attendere con pazienza, invitando i cittadini a non scatenare corse all'accampamento e soprattutto senza aspettarsi un regalo, visto che le mascherine saranno in vendita (soltanto in casi eccezionali saranno distribuite gratuitamente). Quelle stanziate dovrebbero essere 300mila ma, come specificato da Federfarma, saranno messe a disposizione quando ogni farmacia avrà ricevuto la sua dotazione e soprattutto quando saranno chiari i criteri per assegnarle. "La mascherina sarà data a chi ne è privo o a determinate categorie di persone fragili che, magari, il farmacista conosce", aveva aggiunto Foroni.

Gallera rassicura i lombardi

Intanto, questa mattina, intervenendo a "Fatti e Misfatti", su Tgcom24, l'assessore al Welfare, Giulio Gallera, ha voluto rassicurare i lombardi: "Siamo in contatto costante con l'Ordine dei farmacisti e i distributori e stiamo riducendo al massimo i tempi di consegna: pensiamo di riuscire a consegnarle a loro domani, così che da mercoledì siano anche nelle farmacie. Ma per quella data i sindaci ne avranno già distribuite molte ai propri cittadini".

Gallera: "Borrelli? Sconcertante"

E poco dopo, l'assessore regionale al Welfare, intervenuto al programma Mediaset Mattino 5, ha definito "sconcertante" sentire dire dal capo della protezione civile, Angelo Borrelli, che non avrebbe indossato la mascherina perché sufficiente il distanziamento sociale: "È lo stesso tema della circolare del ministro Lamorgese sulle passeggiate con i figli: o diamo tutti dei messaggi univoci o disorientiamo il cittadino, che non capisce cosa deve fare".

Lo scontro sulla mascherina

"Il messaggio sulla mascherina è importantissimo, per quello mi dispiacciono le dichiarazioni di Borrelli", ha chiarito Gallera. Che, poi, ha aggiunto: "Noi dovremo abituarci a usare la mascherina o altro strumento di protezione per i prossimi mesi, perché questo virus non scompare adesso, noi speriamo di soffocarlo, ma può ritornare in qualsiasi momento. Si parla di una nuova ondata a ottobre.

Non potremo stare chiusi in casa a vita, noi pensiamo che questo sacrificio vada fatto ancora due o tre settimane, ma poi dovremo usare quegli accorgimenti per evitare che si ricominci con i focolai e la diffusione vorticosa".

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