Alla Chiesa serve un nuovo Concilio? Il cardinale Angelo Scola risponde di no, ma condivide l'esigenza da cui nasce la domanda. Rispondendo a un giornalista, l'arcivescovo ha ammesso la difficoltà dei cristiani a far emergere «la bellezza, la bontà e la verità dell'incontro con Cristo». E ciò accade, secondo Scola, perché «le nostre realtà ecclesiastiche si sono chiamate fuori dal reale e del concreto». Un discorso che coinvolge la Chiesa («noi tutti ci siamo chiamati fuori dalla realtà»). A questo punto, rispondendo a una domanda del giornalista Enrico Mentana, se cioè il cardinale vedesse l'esigenza di un nuovo concilio, Scola risponde di no: «L'esigenza dell'approfondimento che lei pone è giusta, ma per soddisfarla basta attuare compiutamente il Vaticano II, in particolare per la dignità umana e la libertà religiosa». Il confronto tra Scola e Mentana è avvenuto nel corso della presentazione del rapporto «Nuove generazioni. Comunicazione e futuro» presso l'Istituto dei Ciechi, in occasione della festa del patrono dei giornalisti, san Francesco di Sales. «È la prima volta che le nuove generazioni sono messe peggio delle precedenti. Bisogna riflettere su questo» ha detto Scola.
Il cardinale ha commentato i dati dell'istituto Toniolo da cui emerge che gli under 30, pur avendo accesso alle nuove tecnologie e alle nuove fonti di informazione on line, sono consapevoli che ciò non possa servire a cambiare i processi decisionali. «La franchezza con cui i giovani si esprimono sui social network - spiega -, a volte anche con insulti e pregiudizi, è tuttavia un'espressione di libertà».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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