Il nuovo volto di Milano è fatto anche di sanità, una delle sue grandi vocazioni e non solo per l'attesa dell'Ema. La pari dignità tra pubblico e privato, con la priorità della «funzione» pubblica sulla proprietà statale o privata delle strutture, è sempre stato uno degli assi portanti della sanità lombarda. Negli ultimi mesi si è molto messo l'accento sulla forte espansione dell'area privata accreditata, ad esempio con i grandi accorpamenti tra il San Donato e il San Raffaele, l'espansione dell'Humanitas, il nuovo Galeazzi e la clinica sant'Ambrogio del gruppo San Donato che troveranno posto in Arexpo.
Non sono mancati i timori su un impoverimento della sanità pubblica, che possa finire relegata all'assistenza degli anziani e delle malattie croniche. Con l'eccezione del San Raffaele, il privato è più settoriale, concentrato sulle singole specialità. Il pubblico mantiene la sua funzione generalistica, che va dalla ginecologia alla cardiologia a tutte le altre specialità fino al pronto soccorso, nel tentativo di coprire le esigenze a 360 gradi dei cittadini.
I progetti clinici nel settore pubblico non mancano, anzi sono veri volani dello sviluppo cittadino. Nell'elenco ce ne sono cinque: l'ampliamento del Policlinico, la Città della Salute a Sesto, l'Ospedale dei Laghi tra Gallarate e Busto Arsizio, l'ospedale dei Santi che andrà ad accorpare San Carlo e San Paolo nell'area dell'ex scalo San Cristoforo. Infine il progetto di trasferimento delle facoltà di Medicina della Statale da via Celoria ad Arexpo. Ora tocca alla politica.
«Il privato accreditato fa ottime cose ma per i tanti professionisti bravi che operano nel pubblico, oltre che per i tanti pazienti che vengono nei nostri ospedali e credono nelle nostre strutture, è necessario dare risposte immediate. Il mio è un vero e proprio appello perché la Regione si impegni in questa direzione. È importante che i tempi di risposta del pubblico siano certi e rapidi, come normalmente fa il privato. Il pubblico non può essere da meno» dice il professor Stefano Carugo, uno degli estensori della legge di riforma della Sanità, direttore di Cardiologia al San Paolo di Milano e docente alla Statale.
«Questi accorpamenti sono fondamentali perché l'area milanese diventi più attrattiva a livello mondiale. I quattro grandi progetti clinici di Città della salute, San Carlo e San Paolo, Gallarate e Busto, oltre che il trasferimento di parte di Medicina da via Celoria in Arexpo, potenziano la nostra dimensione europea, anche grazie ai collegamenti aerei con Linate e Malpensa». Una spinta decisa: «Non possiamo perdere tempo.
Per come si sta trasformando la realtà milanese, dove la città è diventata attrattiva in tutti i sensi, dobbiamo sempre più fornire una salute di qualità e questi quattro progetti rispondono in pieno al progetto di sanità pubblica».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.