Alberto Giannoni
Otto commissioni, cinque alla Lega e tre a Forza Italia. I partiti maggiori dell'alleanza faranno la voce grossa nella spartizione delle presidenze delle commissioni permanenti, ma i piccoli provano a organizzarsi in coordinamento.
Il presidente Alessandro Fermi ha convocato per oggi alle 10 la seconda seduta del Consiglio. All'ordine del giorno, appunto, le delibere istitutive delle commissioni permanenti e speciali dell'undicesima legislatura, così come definite e approvate dall'Ufficio di presidenza. Confermate le permanenti: Programmazione e bilancio, Affari istituzionali, Sanità e politiche sociali, Attività produttive, istruzione, formazione e occupazione, Territorio e infrastrutture, Ambiente e Protezione civile, Cultura, ricerca e innovazione, sport e cultura, Agricoltura, foreste e parchi. Rispetto alla precedente legislatura, la Bilancio si occuperà anche del tema del riordino e della vigilanza sul sistema delle società partecipate regionali, mentre alla Commissione Attività produttive saranno attribuite anche le competenze in materia di formazione professionale e istruzione prima attribuite alla settima commissione.
All'ordine del giorno anche la proposta di istituire nuovamente le commissioni speciali precedenti: la Antimafia, anticorruzione, trasparenza e legalità, la commissione sulla situazione carceraria lombarda, quella che si occuperà di autonomia e riordino delle autonomie locali e quella per i rapporti con la Confederazione elvetica, le istituzioni europee e le province autonome. Proposta infine l'istituzione di una nuova Commissione speciale dedicata alla Montagna. La Antimafia dovrebbe toccare al Movimento 5 Stelle, la Carceri al Pd. Nella maggioranza, Forza Italia punta a guidare l'autonomia, mentre la Montana e i rapporti con la Svizzera potrebbero finire alla Lega.
I due partiti maggiori del centrodestra sembrano intenzionati a far valere il loro peso, richiamandosi alla prassi che lascia senza presidenti i gruppi formati da un solo consigliere (Noi con l'Italia, Energie con l'Italia e Lista Fontana). In realtà pare che Nci non ambisca a presidenze. Diverso forse il discorso per Fratelli d'Italia, ma il partito di Giorgia Meloni ha già ottenuto due assessorati. Questo comunque è uno schema, che deve essere sottoposto all'ok dell'intera maggioranza, che si riunirà per definire l'accordo.
Nel centrodestra il clima è buono e il governatore Attilio Fontana vuol tenere la giunta al riparo delle possibili ripercussioni degli sviluppi politici romani.
Fontana ieri non solo ha auspicato che non si arrivi a un governo «di tutti» o a un esecutivo Pd-5 Stelle, ma ha pure scoraggiato l'ipotesi di un accordo Lega-5 Stelle senza Forza Italia: «Penso che Salvini abbia dichiarato chiaramente che ci va con tutto il centrodestra» ha detto, ricordando che con l'alleato Fi «stiamo riscuotendo successi ovunque».
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