Cronaca locale

Vuol uccidere la moglie che gli invidia i genitori

È bastata una banale frase: «Beato te che hai ancora i genitori vivi» per scatenare la furia di un francese, manager di una società di comunicazione, nei confronti della moglie. Tirata per i capelli interrazzo, picchiata e infine colpita con una bottigliata. Una «punizione» interrotta da due giovani passanti che, vista la scena, si sono messi a gridare. I ragazzi hanno poi chiamato i carabinieri che hanno bloccato l'uomo mentre fuggiva in strada.
Il selvaggio pestaggio è avvenuto in Alzaia Naviglio Pavese, sobrio ma elegante condominio con vista sul canale. Qui vive una giovane coppia lui 35 anni, dirigente d'azienda, lei 39, francese come il marito, e dipendente della stessa società. Un matrimonio entrato in difficoltà negli ultimi tempi per l'incapacità dell'uomo di trattenere i suoi frequenti, e speso ingiustificati scoppi d'ira. Basta un nonnulla per farlo andare su tutte le furie e mandare in pezzi quanto gli capita a tiro. Finora, quando la moglie tentava di calmarlo, si limitata a stringerle le braccia, fino a provocarle degli evidenti lividi. Ma botte, almeno fino all'altra sera.
Il dramma scoppia quando lei, nel corso di una pacata chiacchierata, gli fa notare come sia fortunato ad avere entrambi i genitori ancora vivi, mentre i suoi sono morti già da una decina d'anni. Scatenando la folle reazione. Il manager afferra la moglie per i capelli e la trascinata in terrazzo dove inizia a percuoterla, sbattendole la testa sul pavimento, Poi non contento afferra una bottiglia e gliela spacca sul cranio. Una scena notata dalla strada da due passanti, un italiano di 27 anni e un inglese di 28 che prima gli hanno gridato di smettere poi hanno chiamato il 112. Lui ha mollato la presa, è sceso in strada e ha iniziato a correre, subito inseguito dai ragazzi che lo hanno poi indicato ai militari giunti dopo pochi istanti. Il manager è così finito carcere, la moglie al Policlinico, dove è stata medica.

Guarirà in dieci giorni, almeno dalle ferite fisiche.

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