Zingaropoli, moschee e Area C: le profezie (avverate) della destra

Per la sinistra illuminata erano tutte becere provocazioni da campagna elettorale Ora sono la realtà con cui la città deve fare i conti. E se ne stanno accorgendo tutti

C'era un cartello tra tutti che sabato scorso - tra la folla dei quarantamila trascinati in piazza Duomo da Matteo Salvini per dire stop all'invasione degli immigrati - poteva urtare gli animi. «Se prendo l'ebola contagio Pisapia». Si poteva evitare. E la sinistra lo ha rilanciato subito sui social network, per mostrare la «prova provata» che il partito guidato dal quarantenne segretario nazionale che aspira a fare il sindaco di Milano è «la solita Lega becera e razzista». Ma è un manifesto che con toni sbagliati denuncia la politica dell'accoglienza buonista di questa giunta a cui tanti cittadini vogliono dare un taglio.

Allo stesso modo, quei toni forse troppo crudi usati dalla Lega e dal Popolo della libertà sui poster della campagna elettorale del 2011 per difendere l'amministrazione Moratti dal vento arancione si sono rivelati quanto mai profetici.

dalla «zingaropoli» alla «più grande moschea d'Europa», le preoccupazioni sollevate a ridosso del voto per Palazzo Marino si sono rivelate - a distanza di pochi anni - quantomai fondate. E ad accorgersene è anche la stampa «amica» del sindaco.

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