Un milione all’anno al museo di cartapesta

N on siamo forse il paese dei musei? Mancava quello della cartapesta, ma ha provato a provvedere il rifondarolo Milziade Caprili, pur vicepresidente del Senato, il 18 gennaio appena scorso. Cartapesta vuol dire burattini, mascheroni e carri carnascialeschi, dunque dove alloggiare un tal museo se non a Viareggio? E se il proponente è nato e vive a Viareggio, ovviamente è del tutto casuale.
La proposta di legge è corposa e ben strutturata. Il primo articolo è categorico e illuminante: stabilisce che «è istituito il Museo nazionale della Cartapesta, con sede nel comune di Viareggio», per poi passare al comma 2 che con grande generosità stabilisce come «per l’istituzione e il funzionamento del Museo è autorizzata la spesa di 2,5 milioni di euro per l’anno 2008 e di un milione di euro annui a decorrere dall’anno 2009». Sì, avete letto bene, due milioni e mezzo per farlo partire e poi un milione all’anno in secula saeculorum a carico delle casse nazionali da succhiare tra gli «oneri comuni di parte corrente» del bilancio statale.
Oltre a «raccogliere, conservare, catalogare, restaurare ed esporre» le opere, il Museo della Cartapesta dovrebbe anche «patrocinare eventi culturali» e «istituire premi e borse di studio.

Ma dove si conserverebbero i carri del carnevale, dopo vent’anni di museo e di sfilate? Non basterebbero ettari di capannoni, ma il proponente è lungimirante, prevede anche l’istituzione di «sedi secondarie, dislocate sul territorio nazionale».

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