Dieci tavoli da dieci. Un centinaio di persone attovagliate laltra sera nel lussuoso hotel Boscolo per una serata di raccolta fondi griffata Fli. Mille euro per poter sedere a tavola con Gianfranco Fini, il padre padrone del partito arrivato a Milano dopo aver inaugurato la nuova sede a Brescia accompagnato dal responsabile regionale, il senatore Giuseppe Valditara. Una visita veloce perché la nebbia che salzava lo ha costretto a decollare in anticipo verso Roma. In tempo, comunque, per fare il punto anche a Milano sulla situazione politica nazionale dopo linsediamento del governo Monti e dar la carica per le elezioni amministrative di primavera. Con particolare attenzione per il Comune di Monza dove Fini e i finiani contano di raccogliere il frutto del lavoro di un movimento che allora sarà stato fondato da poco più di un anno. Non più scelte di candidati un po improvvisate e programmi fatti in fretta, ha spiegato Fini, ma un percorso più condiviso che consenta al Terzo polo di catalizzare interesse e voti a destra, ma anche e forse soprattutto a sinistra. Perché il Pd, il suo ragionamento, con la foto di Vasto (quella con Pierluigi Bersani, Nichi Vendola e Tonino Di Pietro) consentirà magari al Pd di prendere qualche voto in più, ma diminuendo la sua capacità di governare. Ad ascoltare Fini, oltre a Valditara, il membro dellufficio di presidenza di Fli Manfredi Palmeri, Benedetto Della Vedova, il coordinatore cittadino Barbara Ciabò, leurodeputato Cristiana Muscardini e la senatrice Maria Ida Germontani. E poi, a rappresentare il Terzo polo, lassessore Bruno Tabacci e Carlo Montalbetti. Per il resto imprenditori e la cosiddetta società civile.
Prossimo appuntamento sabato mattina alle Stelline con il primo congresso cittadino presieduto da Fabio Granata.
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