Per il momento la mobilitazione si limita a un appello affinché venga revocata la piazza, ma se dovesse venire confermata la presenza in Duomo di un stand del governo israeliano, i Centri sociali sono pronti a scatenare linferno. Levento del resto era stato annunciato ancora lanno scorso da Roberto Formigoni e dallambasciatore israeliano Gideon Meirro. Un progetto da 2,5 milioni di euro per allestire un padiglione di circa 900 metri quadrati, in Duomo, con lobiettivo «di dare unimmagine di Israele diversa da quella di uno Stato interessato da una situazione di conflitto». Al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, il compito di aprire la manifestazione. E ora lannuncio è diventato realtà: il padiglione ci sarà e rimarrà aperto dal 12 al 23 giugno, mettendo sul piede di guerra lintera sinistra antagonista.
Da Torino è partito linvito a sottoscrivere un appello da inviare ai Presidenti della Repubblica, della Regione, della Provincia e al sindaco affinché vengano revocati i permessi. Da Milano lesplicita minaccia dei Centro sociali: «Impediremo la manifestazione con la forza».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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