«Ripensare Malpensa» dice il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi. È la stessa persona che in passato ha stroncato le ambizioni dello scalo lombardo per «troppa nebbia». Così non è chiaro se la legge di riforma del trasporto aereo sia più una promessa o una minaccia. «Vogliamo rimettere mano allintero sistema aeroportuale» dice Bianchi, nello stesso giorno in cui il sindaco di Roma, Walter Veltroni, chiede che Fiumicino sia «aeroporto di riferimento dellAlitalia». La risposta a distanza arriva dalla presidente di Assolombarda, Diana Bracco: «Si può pensare a unAlitalia che sviluppi su Malpensa il traffico business e su Fiumicino quello turistico».
Allo stato però, il problema sembra più quello di trovare un compratore solido e credibile per lex compagnia di bandiera. «La privatizzazione rischia di essere unaspirina, con il rischio di regalare Malpensa al primo che passa» sottolinea lassessore regionale alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo, che ha chiuso il convegno di Assolombarda sulla mobilità. Le perplessità di Cattaneo riguardano anche Veltroni: «Ripropone lo scenario dei polli di Renzo, ma oggi Milano e Roma valgono ciascuna trenta milioni di passeggeri. Chi rinuncerebbe a un mercato del genere per fare piacere a Veltroni?». Ecco la ricetta del Pirellone: «Alitalia da sola non è appetibile. Credo che il governo dovrebbe cercare un imprenditore, se possibile italiano, interessato anche agli aeroporti. Il business è linsieme vettori più aeroporti».
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