La Mini sale sulle montagne russe

Pierluigi Bonora

A Toronto c’è un nuovo divertimento, ispirato all’automobile più di tendenza del momento, la Mini, e a uno dei film di maggiore successo ambientato nel nostro Paese, «The italian job». Sono le nuove montagne russe, attrazione di grido (in tutti i sensi) inaugurate il primo maggio al mega-parco Paramount alla periferia della città canadese.
L’alta velocità, le sinistre ambientazioni metropolitane, gli improvvisi contatti con le auto della polizia e le rumorose esplosioni che rendono ancora più divertente il percorso: chi affronta a bordo delle «mini» Mini Cooper S le montagne russe in versione canadese, vive con il fiato in gola alcune delle scene più movimentate della pellicola. L’iniziativa di Toronto è sola una delle tante che il dinamico e giovane staff della Mini (gruppo Bmw), capeggiato da Kay Segler, ha realizzato. Nella squadra un ruolo di primo piano è occupato da Üwe Dreher, 30 anni, brand manager, una sorta di inesauribile serbatoio di idee. Oltre ad aver portato la Mini sulle montagne russe in versione «Italian job», Dreher (discende dalla famiglia dei famosi produttori di birra), ha siglato l’accordo che ha visto l’«inglesina» sfilare al recente Salone del mobile di Milano rivestita con 37mila tessere di un mosaico firmato da Bisazza. Le stesse vetture sono state esposte nei giorni scorsi al Design-Mai di Berlino e, quindi, a New York in occasione dell’«International contemporary furniture fair». Dulcis in fundo (per ora) è annunciata una versione disegnata da Donatella Versace. Sceso dalle montagne russe di Toronto, Dreher è salito sul primo volo per New York. «Devo incontrare alcune persone - spiega - con il quale discutere di progetti futuri. Sono ormai in tanti a chiamarci ogni giorno proponendoci di collaborare». E così, archiviata l’operazione Paramount, in questi giorni un’altra pista da brivido ispirata a «The italian job» viene inaugurata: si trova a Cincinnati, al «Kings island park’s». «A Toronto - aggiunge Dreher - sono previsti 1,3 milioni di visitatori l’anno e a Cincinnati non meno di 2 milioni. Per noi sarà sicuramente un importante ritorno a livello di popolarità e di immagine all’insegna dell’allegria e del divertimento».
In Canada e più in generale nel Nordamerica, la Mini è ormai un must. Ne circolano numerose e non mancano gli appassionati che, accanto al nuovo modello targato gruppo Bmw, custodiscono gelosamente la vecchia Mini, quella che alcuni anni fa si è fregiata del titolo di «Auto del secolo». «L’obiettivo - conclude Dreher - è raggiungere nuovi canali di comunicazione e allargare la schiera degli appassionati Mini. Per questo puntiamo a stringere nuove partnership con marchi famosi.

Ma lo spirito e la mentalità devono coincidere con i nostri».

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