Politica

Ministri contro le intercettazioni «Castelli faccia finire la gogna»

Azione disciplinare per il gip Forleo: ostacolò un arresto

da Roma

«Qui è in azione una banda di farabutti che ha accesso alle intercettazioni telefoniche e le fa arrivare ai giornali. Il risultato è che ci sono persone messe alla gogna senza la possibilità di difendersi». È Rocco Buttiglione a prendere la parola durante la seduta del Consiglio dei ministri e porre il problema del «malcostume» delle intercettazioni telefoniche. La goccia che fa traboccare il vaso, secondo il ministro dei Beni culturali, è l’ennesima fuga di notizie dalla Procura di Milano che ieri ha portato sulle pagine del Corriere della Sera e di Repubblica le conversazioni telefoniche tra Fazio e Fiorani e tra quest’ultimo e la moglie di Fazio. Così, Buttiglione ha chiesto al ministro della Giustizia una relazione su questo aspetto. «Il Guardasigilli - spiega l’esponente dell’Udc - mi ha assicurato che lo farà». «Castelli - gli fa eco il ministro del Welfare Roberto Maroni - riferirà nel prossimo Consiglio dei ministri a fine agosto. Anche perché, la notizia riportata dal Corriere secondo cui sarebbero state intercettate anche utenze del Senato è una cosa assolutamente grave». Il ministro della Lega fa riferimento a una telefonata a Fiorani effettuata «da un tale Gigi che dispone di un’utenza di cellulare intestata al Senato». Sulla questione è intervenuto anche il presidente della giunta per le Immunità del Senato Giovanni Crema che sollecita «un rapido invio» a Palazzo Madama della documentazione raccolta dal Gip Forleo e non esclude che, una volta visionato il materiale, il presidente del Senato Marcello Pera possa ritenere opportuno «inoltrarlo anche al Csm». «Se fosse stata davvero intercettata un utenza del Senato - è convinto Maroni - ci troveremmo davanti a una violazione di legge e della Costituzione, un reato. In quel caso, ci sarebbe un serio problema di legittimità dell’azione della magistratura». «Un clima torbido», chiosa il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi.


Castelli avrebbe poi promosso l’azione disciplinare nei confronti del gip milanese Clementina Forleo in riferimento allo «scontro» di cui è stata protagonista lo scorso 8 luglio il magistrato con alcuni agenti di una volante che stavano fermando un egiziano.

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