«Il mio sogno? Aprire ospedali in Paesi poveri»

«Ho cinque figli uno migliore dell’altro»

«Il mio sogno? Aprire ospedali in Paesi poveri»

da Milano

Ospite di Paolo Bonolis a Il senso della vita (in onda stasera su Canale 5, ore 23.30) il premier Silvio Berlusconi svela aspetti inediti della sua vita, commentando le foto che costituiscono la colonna portante dell’intervista senza domande di Bonolis. La parentesi più ampia è dedicata alle foto di famiglia. Protagonista assoluta: mamma Rosa. «È una donna da combattimento, sturm und drang (“impeto e passione”), fantastica», dice Berlusconi, una donna che, alla soglia del novantesimo compleanno, «accompagna gli anziani e gli porta dei doni» e che lo spinse, nel ’94, a prendere la decisione di scendere in campo, «a trovare il coraggio per il bene del mio Paese» e per «oppormi a quei signori che hanno studiato Marx ma che non lo hanno capito...».
Poi il presidente del Consiglio passa a parlare dei suoi cinque figli, «uno più bravo dell’altro»: Marina, «intelligente, volitiva, al vertice del gruppo che ho creato», Dudi, «gran lavoratore», Barbara, «vivacissima, intelligente» di cui, avrebbe confidato Cossiga a Berlusconi, lo stesso Cacciari «ha detto che è la migliore allieva che ha incontrato nella sua carriera universitaria».
Poi c’è Luigi che porta il nome del nonno e che «fa le divisioni a mente», «volontariato a Lourdes» e che sta passando «un periodo di grande misticismo: qualche tempo fa - ha raccontato Berlusconi - lo avevo chiamato e mi avevano risposto che non poteva venire al telefono perché stava dicendo delle preghiere. Infine c’è Eleonora, «la mia Ely, solare» che assieme agli altri «quando vado a Macherio la domenica, si disputano il padre per poterci dormire assieme, quasi fossi un peluche».
C’è poi anche il momento «della nostalgia che si adatta bene - dice il premier traducendo le parole di una canzone francese - all’età dei ricordi». Luca Laurenti intona infatti Que Rest-t-il des nos amours di Charles Trenet, cavallo di battaglia del premier quando, giovane, si pagava gli studi a Parigi cantando nei locali notturni. E dove trovò anche l’amore: «Si chiamava Josianne - svela per la prima volta il premier - e lavorava in un locale dove mi sono fatto assumere subito per poterla frequentare».
Il presidente - tra i sorrisi e le battute di Bonolis - dice anche di aver fatto la guida turistica, l’intrattenitore, l’allenatore di calcio, la punta di sfondamento, il giardiniere che sa apprezzare anche la “magnolia obovata”.

Il selfmade-man, però, non dimentica il prossimo e pensa alla sua «più grande ambizione: siccome non punto a diventare l’uomo più ricco del cimitero - scherza Berlusconi guardando alle classifiche di Forbes - vorrei andare in giro per il mondo per costruire ospedali modernissimi nei Paesi dove c’è più bisogno».

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