
"A qualcuno piace... alla brace". Una citazione cinematografica, come abitudine di Miro, l'osteria all'interno dell'Anteo Palazzo del Cinema, per il nuovo menu estivo di questo sorprendente locale, un'enclave di civiltà gastronomica nel tempio milanese della settima arte.
La brace, dunque. Che i titolari Daniele Rosa e Andrea Vignali, assieme allo chef, il romano Vincenzo Artadi hanno scelto per la bella stagione convinti che sia il tipo di cucina che più si presta alla condivisione e alla convivialità. Da qui sono arrivati sul mio tavolo, nella mia recente visita, una sorta di insalata con albicocca, pomodoro camone, cipollotto e basilico, una notevole Melanzana con latte di mandorla e ketchup di friggitelli, uno sfizioso Pollo con pelle croccante e limone marocchino, uno Spiedo di coppa e guanciale con salsa tzatziki che, con una maggiore audacia nell'uso delle spezie potrebbe diventare una versione gourmet del kebab. Infine un Rombo dalla piacevolissima pelle croccante con coulis di prezzemolo.
La brace è la terza e più consistente parte che prima conosce un primo tempo dedicato ai crudi (tra essi ho degustato una Tartare di barbabietola con ciliegie, panna acida e menta che mi ha fatto rivalutare un ingrediente da me non molto amato; e un Tiradito di ombrina con leche de tigre al cocco e per peri). E un secondo dedicato ai fritti, dai quali ho provato un'insolita tempura di fichi con maionese al basilico (suggerisco di ridurre le dimensioni dei fichi) e degli anelli di cipolla super-pop. Ai dolci una Panna cotta al fieno, un Brownie al cioccolato con composta di albicocche e namelaka al cioccolato. Per chi vuole andare sul sicuro, ci sono i gelati di Ciacco del grande Stefano Guizzetti.
Piccola carta dei vini con ricarichi onesti. Due combo: due piatti salati e un dolce a 35, tre piatti salati a 40, coperto, acqua microfiltrata e pane di Crosta inclusi. La domenica copioso brunch a 35. Altro che un film.