Il mistero di quel boss chiacchierone scomparso nel nulla

Prima si pensava a una fuga, perché è fisiologico che in una maxi operazione come quella di martedì antindrangheta su trecento arrestati qualcuno mancasse all’appello. Una ventina per la precisione che magari hanno fatto già in tempo a prendere il volo per le vacanze o perché gli è arrivata la soffiata al momento giusto. E però tra questi, c’è anche un nome importante e c’è il timore che la sua sparizione possa avere risvolti tragici. La persona in questione è Vincenzo Mandalari, imprenditore edile, nonché capo della zlocale» ndraghetista di Bollate. Enzo Mandalari non si trova. Ma per lui forse sarebbe stato meglio essere preso.

Dalla lettura dell’ordine di cattura, i suoi complici hanno scoperto un dettaglio sgradevole: che buona parte dei guai di Mandalari e pure dei loro, è colpa proprio di Mandalari. Che ha la lingua lunga, troppo lunga. E dice senza giri di parole cose che diventano la tela con cui poi Ilda Boccassini tesserà il mandato di cattura. Sono sbagli che, in un certo modo, rischiano di costare cari.

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