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"Per 10 secondi non è reato", il trend social contro la sentenza sulle molestie alla studentessa

L’intento del video è quello di far riflettere sulla definizione di molestia. Il contenuto è diventato virale in poche ore con l'hashtag #10secondi

"Per 10 secondi non è reato", il trend social contro la sentenza sulle molestie alla studentessa

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"Per 10 secondi non è reato", il trend social contro la sentenza sulle molestie alla studentessa

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Il 12 aprile 2022 Antonio Avola, 66 anni, bidello dell’istituto Cine Tv Roberto Rosellini ha palpato i glutei di una studentessa diciassettenne mentre saliva le scale, il tutto è durato “una manciata di secondi”. L’uomo è stato assolto dall’accusa di violenza sessuale poiché l’atto è durato tra i 5 e i 10 secondi. Per questa ragione è nato il trend “Per 10 secondi non è reato”, l’intento è quello di far riflettere sulla definizione di molestia.

Il caso

L’accaduto lo abbiamo raccontato qui. In sintesi la giovane studentessa e vittima in questione nel momento in cui stava rientrando in classe ha raccontando di aver sentito che qualcuno le stava calando i pantaloni e subito dopo una mano le è stata infilata negli slip per toccarle i glutei. Il bidello è stato assolto poiché, come cita la sentenza, “il fatto non costituisce reato”. Ad Avola non è stato imputato l’elemento soggettivo, ovvero l’intenzione di molestare la giovane per la breve durata dell’accaduto.

La sentenza

Secondo i giudici: “La repentinità dell’azione, senza alcuna insistenza nel toccamento, da considerarsi ‘quasi uno sfioramento‘ non consente di configurare l’intento libidinoso o di concupiscenza generalmente richiesto dalla norma penale”. Nella versione del bidello si legge che il tutto sarebbe avvenuto per “sbaglio”, senza la volontà di molestare e di creare disagio nella studentessa minorenne. Le parole della ragazza sono state chiare, la violenza è avvenuta.

Il trend sui social

Dopo aver appreso la notizia, diversi ragazzi e ragazze online hanno iniziato a postare video in cui toccavano il loro corpo e cronometravano 10 secondi, il tempo che Avola ci avrebbe messo per molestare la giovane vittima. L’obiettivo è quello di sottolineare che, indifferentemente dal poco o tanto tempo, quando qualcuno tocca un corpo senza la volontà di chi subisce il gesto è comunque una violenza. Sui social è quindi scattato l’hashtag #10secondi che è stato subito ripreso da tantissimi influencer e personaggi famosi.

L'attore e comico Paolo Camilli ha lanciato il trend sul proprio profilo Instagram, il reel è diventato immediatamente virale.

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