Il Giornale porta oggi a Milano una domanda che ormai nessuna metropoli può evitare: come ci muoveremo nel futuro? Il convegno "Mobilità anno zero", alla Fondazione Feltrinelli, riunisce alcuni dei protagonisti di questo cambiamento silenzioso che sta riscrivendo il modo in cui viviamo le città. Non è un evento tecnico, è un osservatorio sul passaggio che stiamo attraversando che si riconosce nei dettagli: nell'elettrico che avanza, nell'idrogeno che bussa alle porte, nei treni che diventano reti intelligenti e nelle auto che smettono di essere un rito collettivo per trasformarsi in oggetti sempre più selettivi.
La mattinata si apre con Alessandro Sallusti e prosegue con un confronto sulle nuove infrastrutture e sulla sostenibilità. Antonio Fraccari, Simone Gorini, Massimiliano Pulice e Simone Tripepi portano sul tavolo la visione delle imprese che stanno lavorando alla rivoluzione energetica. La mobilità non è più "lo spostamento tra A e B", ma il sistema nervoso di città che vogliono respirare meglio. La seconda parte è dedicata al destino dell'automobile, simbolo del Novecento che oggi sembra vivere una nuova adolescenza fragile. Francesco Calcara, Diego Cattoni, Arianna Censi e Stefano Zecchi discutono di costi, limiti, desideri. L'auto era un sogno popolare, un orizzonte accessibile. Ora torna a essere un privilegio, mentre le città la respingono e la tecnologia la trasforma.
È una domanda aperta: che cosa resterà dell'immaginario che ha accompagnato generazioni intere? Emilio Cozzi, giornalista, divulgatore e autore di Camminare tra le stelle (Feltrinelli), il libro in cui con Luca Parmitano racconta lo spazio come un mare da attraversare porta nello sguardo della mobilità un elemento diverso, quasi lirico: l'idea che ogni innovazione sia, prima di tutto, una forma di desiderio. È la stessa tensione che attraversa il libro, dove lo spazio non è solo tecnologia ma domanda, inquietudine, coraggio. "Mobilità anno zero" diventa così una bussola per leggere il tempo che verrà.