La mobilitazione E il Pdl scende in piazza per il governo in cento città

MilanoClima sereno, allegro, ci scappa anche la barzelletta. Silvio Berlusconi vede a Arcore Letizia Moratti per mettere a punto i primi dettagli della campagna elettorale. «Milano è la mia città e mi coinvolgo direttamente: sono a tua disposizione» assicura il presidente del Consiglio al sindaco. La Moratti ha più volte garantito al premier la sua solidarietà personale e politica, e anche ieri, prima di mettersi in macchina in direzione Arcore, spiegava a chiare lettere come vede la convulsa situazione di questi giorni: «Il Paese deve avere un governo che possa continuare a governare: questo è quello che mi auguro».
Ma l’incontro, precisa il sindaco, è in chiave totalmente milanese, alla presenza di Luigi Casero e Maurizio Lupi come luogotenenti cittadini del partito. Silvio Berlusconi guarda con la Moratti le bozze dei manifesti con i primi slogan, si parla soprattutto di metropolitane, sicurezza e ambiente, le «cose fatte» nei primi cinque anni del mandato. Il premier invita il sindaco a «coinvolgere la Lega nel programma», a incontrare i partiti per parlare della lista Letizia Moratti e delle altre liste civiche che ne potranno accompagnare la corsa.
Il Pdl prepara una grande manifestazione nazionale, Cento Città in tutta Italia coinvolte tutte insieme, con Silvio Berlusconi che parlerà in collegamento diretto con le cento piazze, e la giornata di mobilitazione a sostegno del governo avrà a Milano uno dei suoi scenari. Si pensa a piazza Duomo, luogo dell’attacco fisico al premier che diventerebbe il luogo della difesa da quella che nelle riunioni dei vertici lombardi (l’ultimo ieri negli uffici di Ignazio La Russa) viene definita «la guerra finale», l’attacco politico portato avanti con «grande sproporzione di mezzi giudiziari».
La data più probabile della manifestazione nelle Cento Città è il 12 febbraio. Il Pd vuole partire con una raccolta di firme contro il premier in tutta Italia, il Fli organizza il suo congresso fondativo a Milano.

E l’intenzione del Pdl e del governo è di rispondere chiamando a raccolta simpatizzanti e militanti, anche per rincuorarli un po’. Sembra che siano proprio loro, i più attivi sul territorio e nei gazebo, a subire maggiormente i contraccolpi e l’amarezza della vicenda Ruby.

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