La moda del figlio «esotico»

L’icona di oggi è Angelina: poi l’hanno imitata anche Meg Ryan e Ewan McGregor

Eleonora Barbieri

Angelina Jolie lo ha definito il modello della famiglia arcobaleno. Funziona così: la star, bella, ricca e famosa, decide di dedicare un po’ del suo tempo ai bambini del Terzo mondo. Parte (senza dimenticare di avvisare fotografi e giornalisti) e cerca «il bimbo giusto».
Lo sceglie, «come le caramelle in un negozio di dolciumi»: così Emine Saner, sul quotidiano britannico The Guardian, ha commentato la tendenza. Per Angelina, però, l’arcobaleno è sinonimo di «qualcosa di veramente speciale», cioè «viaggiare da qualche parte e trovare la tua famiglia». Lei ha già trovato Maddox (adottato in Cambogia) e Zahara, una bimba etiope di diciotto mesi. D’altronde, la Jolie ha fatto dell’impegno per l’infanzia e, soprattutto, per l’Africa, uno stile di vita, riuscendo a convertire anche l’amato Brad Pitt, che ha voluto adottare a sua volta i due bimbi. La coppia, dopo aver avuto una figlia, ha intenzione di adottare di nuovo. In un Paese straniero, ovviamente, ma «ancora non sappiamo quale», ha spiegato Angelina alla Cnn. «Stiamo cercando l’equilibrio migliore per Maddox e Zahara: il Paese e il sesso più adatti».
La metafora colorata ha avuto il potere di contagiare persino una star dalla fama molto meno terzomondista come Jessica Simpson, che ha informato il pubblico mondiale del suo desiderio di adottare all’estero: «Credo che la Jolie abbia realizzato qualcosa di straordinario e che, grazie a lei, le adozioni internazionali siano aumentate». Per lei è un bene. Molte organizzazioni del settore si concentrano sull’altra faccia della medaglia. Oltre a una nuova famiglia, il bambino si trova ad affrontare una lingua e una cultura completamente diverse. E, soprattutto, «non è questione di moda - nota un esperto inglese -. Chi ha soltanto una vaga idea di “salvare” un bambino, alla lunga non reggerà. Farebbe meglio a prendere un cucciolo».
Nonostante le critiche degli «esperti», molte celebrità si sono lasciate ispirare dalla Jolie. Non solo perché il desiderio può essere davvero sincero ma, anche, perché il ritorno d’immagine è assicurato. Meg Ryan ha guardato alla Cina, Ewan McGregor e la moglie si sono spostati in Mongolia. Prima ancora di Angelina e Madonna, comunque, ci avevano pensato Joan Crawford e Mia Farrow. Loro hanno adottato bambini nei Paesi in via di sviluppo già negli anni Settanta. Con due dei quattro figli adottivi, la Crawford ha poi tagliato i ponti, diseredandoli, mentre agli altri due ha lasciato soltanto qualche spicciolo. Anche la famiglia allargata della Farrow ha attraversato qualche vicissitudine.

Soon-Yi, la figlia adottiva, è la compagna dell’ex marito Woody Allen. In un’intervista all’Observer, la Farrow non si è scomposta: «Da un certo punto di vista, la sua situazione è migliorata. Per essere una piccola orfanella della Corea, forse, non è da biasimare».

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