La giunta assesta un altro schiaffone al settore della moda. Non bastava sfrattare le sfilate dalla Loggia dei Mercanti - il cui sacrario a quanto pare tollera ogni tipo di presenza tranne quella delle modelle. Stavolta lo sgarbo di Palazzo Marino è indirizzato a Mipel, la mostra internazionale più antica del settore, che proprio quest’anno celebra, a Rho, la sua centesima edizione. Una manifestazione che vanta numeri di tutto rilievo, come d’altra parte il mondo produttivo a cui si rivolge: borse, valigie, accessori e quant’altro. Un segmento - nient’affatto secondario del Made in Italy - che è riuscito a crescere del 28% solo come export nei primi 6 mesi del 2011, fino a raggiungere un valore complessivo di 1,6 miliardi di euro nonostante un momento di congiuntura sfavorevole (e la concorrenza sleale della contraffazione). I dati delle esportazioni sono lusinghieri, e segnano tanti «più»: Giappone (+19,0%); Usa (+34,2%); Hong Kong (+53,0%); Russia (+10,0%). E il Mipel, la vetrina di questo settore-fiore all’occhiello di Milano, porta in città la bellezza di 40mila visitatori fra marzo e settembre, e quest’anno, dal 18 al 21 settembre, ospiterà 430 espositori nei 25mila metri quadri di esposizione a Fieramilano.
Ce n’è abbastanza per ricevere plausi e riconoscimenti di ogni tipo, compresa una medaglia d’oro del Quirinale, e il patrocinio di Provincia e Regione, ma non quello del Comune. Gli organizzatori, sbalorditi, ne parlano quasi con pudore. Lo sgarbo, oltretutto, è gratuito, perché il Mipel non ha chiesto soldi o sostegni. Solo di un riconoscimento simbolico, non meno importante. Non solo non si è fatto vedere nessuno, alla presentazione di ieri, ma l’assessorato di Franco D’Alfonso, a cui la domanda è stata rivolta, ha fatto rispondere a un funzionario, spiegando perché l’evento non «merita» il patrocinio: «Ha ritenuto che non era il caso - spiega il presidente di Mipel-Aimpes, Giorgio Cannara - perché a quanto pare la manifestazione, che nella sua storia ha sempre avuto il patrocinio, manca di rilevanza sociale, in quanto aperta solo a compratori e stampa». «Io rispetto tutti per carità - aggiunge Cannara - faccio solo notare che ospitiamo 40mila visitatori, gente che arriva in città, consuma, rappresenta una ricchezza. Noi non abbiamo mai avuto alcun problema con le amministrazioni, e collaboriamo in tante iniziative. Certo che se vogliamo davvero competere con Parigi dobbiamo capire che ci vuole unità d’intenti di tutti». «Ho compilato la domanda come sempre - spiega il direttore generale di Aimpes e ad di Mipel, Mauro Muzzolon - non so che dire, certo ci siamo rimasti male». Il quadro è complicato dalla concessione di patrocinio, sala comunale - e presenza dell’assessore Stefano Boeri - a una manifestazione analoga, e ugualmente importante, come «White Milano». Nessuna rivalità, certo, ma il comportamento degli assessori disorienta, come la vistosa assenza del sindaco alla Fashion night.
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