La vera svolta epocale scatterà se il caravanserraglio della moda diventerà ecologico e girerà da una sfilata all’altra in bicicletta. Il Comune ci prova, garantendo per la settimana di Milano Moda Donna dal 22 al 28 settembre mille tessere gratuite per il bike sharing a buyers e giornalisti del settore. Chi vivrà vedrà. Con o senza gli spostamenti a pedali, dopo trent’anni di sfilate concentrate in Fiera parte comunque la rivoluzione: la moda conquista i palazzi storici e le piazze del centro, la fashion week si allunga fino a diventare il «settembre della moda», un progetto lungo tre settimane con eventi legati a fashion, cibo, cultura e design che parte l’8 e finisce il 30 settembre. Scompaiono le sfilate del mattino in fiera causa di tanto traffico e polemiche. Si tenta con Alitalia la costruzione di pacchetti convenienti per portare (più) compratori e pubblico a Milano in quei giorni. E la direttrice di Vogue America Anna Wintour che un anno fa alzò un polverone dovrà rassegnarsi al ritorno della settimana lunga della moda, anche se il patron di Tod’s Diego Della Valle ieri a Palazzo Marino ha assicurato: «Le ho parlato qualche settimana fa e mi ha assicurato che ha voglia di tornare a Milano e di vedere se riesce a dare una mano alle aziende più piccole». Gli stilisti emergenti, penalizzati appunto dalla settimana corta. Invece: si parte oltre 210 collezioni, cento sfilate, una cinquantina di presentazioni su appuntamento. Apre Gucci, chiude Armani, tornano Dolce e Gabbana. Obbligo di restare dall’inizio alla fine (anche per la Wintour). Spariscono invece taglie forti e sportwear. «Milano è la capitale mondiale della moda - sostiene il sindaco Letizia Moratti -, dopo 30 anni cambia format per stare al passo con i tempi Le istituzioni sono impegnate a sostenere con forza questo settore che porta in Italia un milione di persone e crea l’11 per cento del Pil», che «sale al 21% in città» conferma l’assessore alle Attività produttive Giovanni Terzi. E la Camera di commercio ha calcolato tra moda e design un fatturato di 13 miliardi all’anno. Il segretario generale Pier Andrea Chevallard annuncia «aperture straordinarie per showroom, temporary store e laboratori artigiani, esposizioni delle scuole della moda e aperture serali di vie e negozi».
Il quartier generale della moda si sposta dunque da settembre (e replicherà 4 volte l’anno, due per le sfilate uomo e due per la donna) tra Palazzo Giureconsulti, Loggia dei Mercanti, Palazzo Clerici e Palazzo Filologico. Le distanze vanno dai 20 ai 300 metri, niente taxi «ci si può spostare a piedi o con il bike sharing» ribadisce il presidente della Camera della moda Mario Boselli. Ma defilè ed eventi del Comune sono già in programma al Teatro alla Scala (il 21 settembre con la serata Forsythe con Roberto Bolle), Palazzo Marino (asta di beneficenza di bottiglie di Coca Cola), i piatti d’alta cucina creati e distribuiti gratis da 15 grandi chef al parco Sempione (dal 23 al 26 settembre), lo show in piazza Duomo con le collezioni di Ennio Capasa, il gala di chiusura a Villa Reale. E ancora: Palazzo Reale, Palazzo Morando. Un evento ecosostenibile con il dj Coccoluto e proiezioni anche al termovalorizzatore Silla di Rho-Pero. E durante la fashion week molti negozi e bar del centro faranno aperture straordinarie anche di sera. Per sette giorni fa presente Terzi «ci saranno appuntamenti esclusivi ma anche iniziative organizzate per un pubblico più ampio».
La moda si allarga: sfilate in biblioteca e al parco
Gli stilisti scelgono location alternative in centro città ma non disdegnano neppure il termovalorizzatore di Rho. A settembre in programma 7 giorni pieni per presentare le collezioni e 3 settimane di eventi legati anche al design
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