La settimana della moda milanese non si è ancora conclusa che già cè chi la definisce un fiasco, una gran delusione.
È la posizione di Maria Gabriella Gentile, direttore del Centro di nutrizione clinica dellospedale di Niguarda, che ieri, nel corso del 18° convegno sui disturbi alimentari, ha puntato il dito contro le modelle. Le ha accusate di aver peccato di «leggerezza», di essere ancora troppo magre, di incarnare un ideale estetico diseducativo. Perché limmagine di bellezza (scheletrica) delle sfilate rischia di riflettersi nella società sottoforma di anoressia e bulimia. Malattie alimentari, queste, con cui non cè da scherzare: sono patologie gravi e aumentano al ritmo di 4-5mila nuovi casi allanno. Ma possono essere curate e guarite del tutto, purché diagnosticate per tempo e trattate nel modo giusto.
È questo il messaggio che lospedale di Niguarda vuole diffondere, sperando arrivi a tutti. In particolare alle «ragazze della Moda», a quelle tra i 14 e i 20 anni (le più inclini ai disturbi alimentari) e a quel 30 per cento di soggetti che affronta la malattia quando già in stadio avanzato.
Modelle magre? Una legge regoli la taglia minima
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