Nel 2030 i malati di Alzheimer in Europa saranno oltre 65 milioni e nel 2050 saliranno a 115 milioni, con un costo sociale elevatissimo, oggi già oltre i 100 miliardi di euro all'anno: eppure sono molti gli stati, tra cui l'Italia, a non avere un piano strategico nazionale per la gestione di questi pazienti.
Per far fronte a questa emergenza, l'Istituto Neurologico Carlo Besta ha coordinato 31 gruppi di ricercatori impegnati nello studio e nella gestione di questa patologia in tutta Italia, con il supporto del ministero della salute, per sviluppare un protocollo per la diagnosi precoce della malattia di Alzheimer e valutare le implicazioni del suo trasferimento al Servizio Sanitario Nazionale. In questo ambito è stato sviluppato, in collaborazione con Regione Lombardia e ASL di Milano, il primo modello italiano integrato ospedale-territorio per diagnosticare, trattare e gestire i pazienti colpiti da demenza, già sperimentato in tre distretti ASL del capoluogo lombardo e oggi esteso a tutta la città, coinvolgendo oltre 2000 malati.
Tra i risultati più importanti vi sono l'individuazione di nuovi test molecolari per la diagnosi di malattia di Alzheimer, un percorso diagnostico terapeutico assistenziale efficiente e uguale per tutti i pazienti, cartelle cliniche condivise elettronicamente tra medici di base e specialisti e una mappa elettronica di tutti i servizi per pazienti disponibili sul territorio.
I risultati del progetto sono stati presentati a Milano nel corso del convegno :Malattia di Alzheimer, strategie per affrontare la pandemia.«In Italia vi è una grande eterogeneità nei servizi erogati per la valutazione, la diagnosi e la gestione di qursti malati», ha ricordato Fabrizio Tagliavini, dell'Istituto Carlo Besta.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.