da Milano
Cresce il prezzo del petrolio (venerdì ha chiuso a quota 134,62 dollari al barile) e crescono le entrate dei Paesi produttori. I ricavi petroliferi delle sei monarchie arabe che compongono il Consiglio di cooperazione del Golfo (Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar) aumenteranno nel 2008 del 75% a circa 636 miliardi di dollari. Lo riferisce un rapporto del gruppo di esperti del Kuwait Al-Shall. Un andamento che non accennerà a rallentare nemmeno il prossimo anno, quando realizzeranno ricavi per 657 miliardi di dollari.
Oggi a Gedda si riuniscono i principali Paesi produttori e consumatori. Al super vertice sono attesi anche il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola e lamministratore delegato dellEni Paolo Scaroni. Secondo fonti Opec lArabia Saudita, principale esportatore mondiale di greggio, potrebbe annunciare un ulteriore incremento della produzione, mentre una certa apertura viene dal Kuwait, dove il ministro del petrolio Mohammad al-Olaim ha affermato che valuterà la sua politica di produzione. Inoltre, secondo il settimanale Der Spiegel, lIrak intende aumentare massicciamente la produzione.
In unintervista alla Padania, il ministro dellEconomia Giulio Tremonti ha affermato che oggi «più che un sospetto è ormai una certezza che la speculazione si sia spostata dal quadrante finanziario al quadrante delle materie prime», causando «laumento mostruoso» dei prezzi di petrolio e alimentari e producendo «devastanti effetti sociali».
E il presidente americano George W.
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