Mondadori punta sull’estero e spinge la pubblicità (+3%)

Confortata dalla crescita della raccolta pubblicitaria (aumento superiore al 3% nel primo trimestre) pur in «un contesto di mercato che resta difficile e molto ondivago», Mondadori può dedicarsi con più tranquillità allo sviluppo delle proprie strategie. Oltre al consolidamento del core business, due sono gli altri obiettivi in cima all’agenda: il primo, a breve-medio termine, è legato all’espansione internazionale; l’altro, meno immediato, punta diritto verso l’editoria digitale e, in particolare, sulle potenzialità dell’e-book.
Maurizio Costa, ad e vicepresidente del gruppo di Segrate, approfitta di una pausa durante l’assemblea che ieri ha approvato il bilancio 2010 (utile netto consolidato di 42,1 milioni di euro, il 22,7% in più rispetto all’anno prima, e dividendo di 0,17 euro per azione) e ha annullato parte delle azioni proprie in portafoglio, corrispondenti al 5% del capitale (Fininvest ha così acquistato maggior peso, passando dal 50,408% attuale al 53,06%), per fare il punto su programmi e andamento societario. Mondadori, ha spiegato Costa, è più interessata a «quei Paesi più dinamici per dimensione e crescita, come Russia e Cina», ma il Brasile «è un obiettivo che ci siamo dati e a cui puntiamo con attenzione. L’interesse è comunque rivolto anche ai mercati del Sudafrica e dei Paesi dell’Estremo Oriente. La formula con cui si intende dilatare la presenza oltre confine di Mondadori, il cui baricentro è destinato a essere sempre meno italo-centrico, privilegia le partnership internazionali senza tuttavia trascurare partecipazioni nell’equity. Il perno dello sviluppo restano i periodici femminili, ma Costa ha detto di voler puntare anche sulle riviste di design, cucina e stile «di alta qualità».
Cogliere le opportunità internazionali è del resto un modo per garantire la crescita in un momento economico non particolarmente brillante. Un occhio è però già rivolto al probabile business del futuro, l’editoria digitale. In 3-4 anni la vendita di ebook in Italia, oggi residuale, arriverà al 10% del mercato editoriale, è la previsione dell’ad di Mondadori. Una percentuale da Stati Uniti, insomma.

Il gruppo si sta già muovendo: «Abbiamo riflessioni in fase avanzata per allargare la nostra offerta quando i grandi player arriveranno in Italia - ha rivelato Costa - . Il primo passo sarà alla fine di quest’anno con l’apertura di nuove librerie digitali con Google, con cui abbiamo già stretto un accordo».

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