Il sindaco Mentore Campodonico era gongolante: in prima fila, accanto al vice presidente Carige Alessandro Scajola (immancabile al suo fianco la bella nipotina, in grigio chic, lo scorso anno era in verde speranza), ha atteso il momento clou della premiazione. Un bel saluto alla vincitrice Benedetta Cibrario, un bel discorso di rilancio di Rapallo come capitale della cultura. Prima fila di lusso. Il coordinatore berlusconiano Michele Scandroglio (ossequiato da tutta lintellighenzia politica ruentina: Mustorgi, Rocca, Garibaldi, Bagnasco) sedeva accanto alla coloratissima Mondello (giacchino azzurro, ma non di Forza Italia) e sembrava lievemente assopito.
Il più pimpante appariva Gian Nicola Amoretti (il «monarchico» del Boate), molto cordiale con la bella e provocante Caterina Balivo, un sorriso, un complimento e lei, inquietante, con quei capelli sciolti di forte femminilità. Inappuntabile il maresciallo Cerbone, guardava e controllava, attentissimo il procuratore generale della Repubblica Luciano Di Noto, rappresentava il giornalismo genovese e nazionale Umberto La Rocca (Secolo XIX) che aveva portato con sè la sua dolcissima consorte e il suo piccolo erede (già impegnato a... rilasciare autografi...). Lo staff della Carige era guidato da Antonello Amato (cosa sarebbe il Premio senza di lui) con il suo «poker femminile» molto agguerrito: Fioravanti, Vassallo, Trevisan e Lilla. Donne, donne, donne, è stata la loro serata.
Agitatissima e gentilissima la segretaria del sindaco Silvia Macchiavello, gestiva amabilmente il «dietro le quinte», applausi per Sebastiano Somma, lavvocato Tasca che vince sempre; sguardi di approvazione (e non solo) per Caterina Balivo (ma perché non ha presentato lei il Premio?), voce inquietante quella di Paola Turci, sorriso pulito quello di Camilla Baresani, Sconvolti e sconvolgenti i capelli di Teresa De Sio.
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