Adesso parla lo Zar e disinnesca la bomba-gas: "Ecco cosa faremo"

Per Putin la Russia è già pronta ad aumentare i consumi interni e a trovare nuovi acquirenti internazionali per il proprio gas e il proprio petrolio

Adesso parla lo Zar e disinnesca la bomba-gas: "Ecco cosa faremo"

Parlando in videoconferenza in un incontro sull'Artico, il presidente russo Vladimir Putin ha nuovamente lanciato la sua controreplica alle sanzioni imposte dall'Occidente. Secondo il leader del Cremlino, Mosca può incrementare i propri consumi interni di energia e trovare nuovi mercati per gas e petrolio.

Un modo cioè per aggirare l'ostacolo e dimostrare come la Russia, dopo l'attacco sferrato all'Ucraina, non è isolata. Un argomento quest'ultimo su cui era tornato già ieri, durante l'incontro con l'omologo bielorusso Aleksandr Lukashenko. “La Russia – aveva detto – non è isolata e non può esserlo”, con riferimento ai rapporti in primis con la Cina ma anche con altri attori internazionali.

La sfida su gas e petrolio

Nelle dichiarazioni odierne appare esplicito il riferimento per l'appunto alle sanzioni. Misure queste ultime prese da Ue e Usa, ma anche da altri Paesi come il Giappone, con le quali si vuole costringere Mosca a porre termine alla guerra in Ucraina e sedersi a un tavolo negoziale.

“La Russia può aumentare i consumi interni di petrolio, gas e carbone e può anche aumentare la raffinazione”, ha dichiarato Putin, così come riportato dalla Tass. Non solo, secondo il presidente russo le aziende coinvolte nella vendita di gas e petrolio “possono tranquillamente trovare mercati esteri alternativi”.

Un po' come dire che le sanzioni per il momento non solo non faranno cambiare idea sulla guerra, ma non danneggerebbero più di tanto l'economia russa. Quanto ci sia di vero nelle affermazioni e quanto di propaganda non è dato sapere. Mosca si è sempre mostrata sicura del fatto che le sanzioni danneggeranno più l'Europa che la federazione.

E infatti un altro passaggio del discorso di Putin di oggi è stato dedicato a questo aspetto. “Il rifiuto di alcuni Paesi occidentali alla normale cooperazione – ha dichiarato il presidente russo – anche nel settore energetico, ha colpito gli europei e gli Stati Uniti”.

"I prezzi – ha proseguito Putin – stanno aumentando ovunque e l'inflazione sta semplicemente andando alle stelle. Per questi Paesi è assolutamente senza precedenti”. Parole che hanno l'effetto di rimarcare ancora una volta come le misure prese dall'Occidente non hanno avuto la forza di convincere il Cremlino a cambiare i propri piani.

Le difficoltà nelle regioni artiche

Un'altra sfida poi Putin l'ha voluta lanciare anche sull'Artico, argomento madre della videoconferenza odierna. “Nonostante le sanzioni – ha dichiarato il presidente russo – i progetti sull'Artico continueranno”. Il riferimento è a progetti sia di natura sociale che militare. La Russia sta infatti investendo molto su questa regione, da sempre strategica per la Difesa e in cui sono installate alcune delle basi militari più importanti.

“I Paesi ostili non stanno rispettando i loro obblighi contrattuali – ha osservato ancora Putin – e stanno distruggendo le catene di approvvigionamento dell'Artico. Come risultato delle azioni di Paesi ostili, diverse catene di trasporto e logistica sono state interrotte.

Alcune società straniere non adempiono ai loro obblighi contrattuali”.

Difficoltà importanti quindi, ammesse in questo caso, ma a cui si starebbe rispondendo con piani specifici volti a calmierare almeno parzialmente la situazione.

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