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Ancora morti negli scontri al confine con la Striscia di Gaza

Ancora morti sulla Striscia di Gaza sul confine tra palestinesi e israeliani, in occasione delle proteste per la marcia del ritorno, iniziata il 30 marzo

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Altri tre palestinesi sono stati uccisi oggi, sulla Striscia di Gaza lungo il confine tra Israele e Palestina. Le vittime sono morte a seguito delle ferite da arma da fuoco, causate dai militari israeliani.

Il ministero della Sanità di Gaza ha riferito in merito ai tre palestinesi deceduti e un corrispondente di Afp, l'agenzia di informazione francese, conferma di aver visto due dei tre corpi all'ospedale Shifa di Gaza City. I due, infatti, sono stati uccisi a est della città, mentre il terzo uomo, identificato dal ministero della Sanità come Abdul Salam al-Bakr, è morto a est di Khan Yunis, nel sud di Gaza. 154 persone sono state ricoverate in ospedale per ferite d'arma da fuoco e inalazioni di gas lacrimogeno.

Oggi, la morte dei tre palestinesi aumenta il bilancio, già consistente, portando a 44 il numero di palestinesi uccisi sul confine con lo stato ebraico, a partire dal 30 marzo di quest'anno. Le violenze, sono da attribuire alla manfestazione tenuta in occasione della Grande marcia del ritorno, durante la quale i palestinesi si radunano nella Striscia di Gaza sui punti di confine con lo stato ebraico, per chiedere di ritornare dai quali sono stati cacciati nel 1948, a seguito della creazione dello stato d'Israele.

Il Giornale aveva raccontato anche le violenze dei venerdì precedenti, tutti sanguinosi.

Questo è il quinto venerdì in cui si svolge la protesta organizzata dal movimento di Hamas, che dovrebbe durare per sei settimane.

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