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Asia Bibi, la Corte suprema respinge il ricorso contro l'assoluzione: ora è libera di lasciare il Pakistan

La Corte suprema del Pakistan ha confermato l'assoluzione per la donna cristiana accusata di blasfemia. Dopo nove anni di carcere e una condizione di semilibertà oggi finisce la battaglia legale. Potrebbe lasciare il Paese e ricongiungersi con le figlie

Asia Bibi, la Corte suprema respinge il ricorso contro l'assoluzione: ora è libera di lasciare il Pakistan

Il ricorso contro la sentenza che, il 31 ottobre, l'aveva assolta dal reato di blasfemia, è stato respinto. Così, la Corte suprema del Pakistan ha confermato l'assoluzione per Asia Bibi, la pakistana cristiana condannata per blasfemia e che, per questo, rischiava la pena capitale.

In carcere, la donna, madre di cinque figli, è rimasta nove anni. Proprio in queste ore, a seguito della sentenza, potrebbe ricongiungersi alle figlie che, però, potrebbero essere già all'estero da tempo. Fino a oggi, la donna si trovava sotto protezione in una località segreta del Pakistan, perché non più detenuta ma impossibilitata a lasciare il Paese.

Secondo quanto riportato da Avvenire, l'avvocato della donna, il musulmano Saiful Malook, era arrivato ad Amsterdam il 3 novembre scorso per il rischio di azioni punitive nei suoi confronti e da lì si era spostato nel Regno Unito. Ma in Pakistan ha deciso di rientrare per essere presente alla sentenza di oggi.

"La vicenda di questa madre, che con la sua fede incrollabile ha sofferto per anni da vittima innocente, resistendo all'estremismo islamista e all'intolleranza anti-cristiana, è sempre stata seguita con grande attenzione e vicinanza dal Parlamento europeo, dal presidente Antonio Tajani e dal gruppo Ppe: è l'emblema della battaglia per la libertà e i diritti umani che dobbiamo fare nostra ogni giorno, in sede istituzionale, civile e politica", ha dichiarato l'eurodeputato di Forza Itailia-Ppe Massimiliano Salini, nel commentare la decisione della Corte pachistana. Che ha poi aggiunto: "Ora che Asia Bibi ha il diritto di ricominciare e di lasciare il Pakistan, l'Italia attivi subito ogni strumento diplomatico utile, mettendosi a disposizione per offrire protezione e asilo a questa donna eroica, che incarna i valori identitari nei quali affondano le radici il nostro Paese e l'intera Unione europea".

E, concludendo, ha detto: "Il suo esempio insegni all'intera Europa che la forza per costruire un futuro solido può venire ripartendo dalla fedeltà alle nostre radici culturali, fondate nella tradizione giudeo-cristiana e greco-romana".

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