Attacco missilistico russo a Chaplyne: uccisi in treno 200 militari ucraini

I militari dell'esercito ucraino si trovavano a bordo di un convoglio che li avrebbe condotti sul fronte di guerra del Donbass. Ma Kiev nega tutto

Attacco missilistico russo a Chaplyne: uccisi in treno 200 militari ucraini

Il Ministero della Difesa russo è intervenuto stamani con lo scopo di fornire delucidazioni circa l'attacco portato nella giornata di ieri contro la stazione ferroviaria di Chaplyne, nella regione di Dnipropetrovsk.

Obiettivi militari

Utilizzando un missile Iskander, come specificato all'interno del comunicato ufficiale, l'esercito russo ha centrato un treno militare che trasportava circa 200 soldati ucraini, oltre a 10 unità di equipaggiamento militare, in viaggio per raggiungere il fronte del Donbass. Una versione che contrasta con quella fornita nella giornata di ieri da Kiev, che parlava invece di un attacco effettuato contro un treno passeggeri e a seguito del quale sarebbero deceduti circa una ventina di civili tra cui dei bambini.

"Come risultato di un attacco diretto con un missile Iskander a un treno militare nella stazione ferroviaria di Chaplyne", si legge infatti nel consueto rapporto quotidiano redatto dal ministero della Difesa russo, "oltre duecento uomini della riserva delle forze armate ucraine e dieci unità di equipaggiamento militare in viaggio verso la zona di combattimento del Donbas sono stati distrutti".

La versione di Kiev

Durante il suo intervento in videoconferenza al Consiglio di sicurezza dell'Onu, Volodymyr Zelensky aveva accusato i russi di aver attaccato degli obiettivi civili, colpendo "direttamente uno dei vagoni" mentre "altri quattro sono in fiamme". "Chaplyne è il nostro dolore oggi. In questo momento ci sono 22 morti, cinque dei quali bruciati in macchina, un adolescente di 11 anni è morto", aveva aggiunto il presidente ucraino. "I soccorritori sono sul posto, ma purtroppo il bilancio delle vittime può aumentare. Questa è la nostra vita quotidiana", aveva concluso.

Una versione, quella fornita dal ministero della Difesa ucraino e portata all'Onu dallo stesso Zelensky, che era stata ripresa anche dall'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Josep Borrell. "I responsabili dell'atroce attacco russo contro i civili", aveva twittato quest'ultimo, "dovranno risponderne".

Anche oggi da Kiev negano con forza quanto affermato da Mosca. Il ministero della Difesa ucraino è arrivato a definire "menzogna e propaganda" le affermazioni della Russia.

"Un'altra bugia di un paese terrorista", ha tuonato il portavoce del ministero, Yrik Sak. Insomma, per il governo di Kiev, Mosca starebbe diffondendo "false notizie" come "segno di disperazione".

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