Attentato a Nizza, 11 arresti: potrebbero aver fornito armi

Undici persone sono state fermate per presunti legami con l’attentato jihadista del 14 luglio scorso sul lungomare di Nizza

Attentato a Nizza, 11 arresti: potrebbero aver fornito armi

Maxi blitz antiterrorismo in Francia. Undici persone sono state arrestate per presunti legami con l'attacco jihadista del 14 luglio a Nizza. Lo ha reso noto l'emittente Lci, secondo cui le autorità sospettano che i fermati abbiano aiutato l'autore della strage fornendogli le armi utilizzate. L'operazione di polizia è iniziata venerdì scorso con l'arresto di una persona a Nantes e si è conclusa oggi, a Nizza, con il fermo di altri dieci sospetti. Alcuni dei fermati sono di nazionalità albanese e sembra che in principio non fossero a conoscenza dei piani dell'attentatore, il tunisino Mohamed Lahouaiej Bouhlel.

Secondo quanto riporta l'emittente tv i fermati potrebbero essere collegati "in modo diretto o indiretto" con le armi trovate nel quadro delle indagini, tra cui un kalashnikov.

Il 14 luglio scorso Bouhlel lanciò il suo autobus contro la folla che festeggiava la presa della Bastiglia lungo la promenade des Anglais, Nizza, uccidendo 86 persone. Nell'ambito delle indagini, già a fine luglio due cittadini di origine albanese erano stati arrestati perché sospettati di aver fornito la pistola che l'attentatore aveva con sé, e una terza persone accusata di essere l'intermediario.

Alla

fine di luglio, un paio di settimane dopo l’attentato, le indagini avevano portato all’arresto di una coppia di albanesi, sospettati di aver procurato a Bouhlel una pistola, trovata a bordo del camion usato per il massacro.

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