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Baby sitter abusa di 13enne e resta incinta: incastrata da esame Dna

La donna aveva ingannato a lungo il marito, convincendolo che quella fosse la loro bambina: scoperta dalla madre dell'allora 13enne, è stata trascinata in tribunale

Baby sitter abusa di 13enne e resta incinta: incastrata da esame Dna

Gli esiti del test del Dna l'hanno incastrata, ora la 20enne Leah Cordice è incriminata con l'accusa di violenza sessuale su minore per aver abusato del ragazzino di 13 anni a cui faceva da baby sitter e dal quale ha avuto una figlia.

Completamente distrutto il marito di lei, intervistato dal "The Sun", e che aveva sposato la compagna nonappena quest'ultima gli aveva rivelato di essere rimasta incinta, ben prima della nascita di quella bimba che gli aveva cambiato la vita. "Stava andando tutto così bene. Avevo un lavoro sicuro, un bel posto, una buona relazione e una figlia bellissima. All'improvviso, tutto ciò che amavo mi è stato portato via: mio figlio, mia moglie, la mia casa, il mio lavoro. Cosa mi rimane? È straziante.", racconta il 21enne Daniel Robbins.

Quest'ultimo aveva conosciuto la sua futura moglie nel 2015, quando entrambi frequentavano il college. Fu amore a prima vista, anche secondo il racconto del ragazzo, il quale, tuttavia, rivela che i due si allontanarono per alcune incomprensioni dopo due anni, all'inizio del 2017. Da quel momento Leah, che stava svolgendo un tirocinio presso un asilo nido, iniziò anche a lavorare come baby sitter, per mettere via qualche soldo. La giovane, ancora minorenne (aveva infatti da poco compiuto 17 anni), iniziò a manifestare un interesse morboso nei confronti del ragazzino di 13 anni a cui avrebbe dovuto badare.

Secondo quanto raccontato dal giovane alla giuria del Reading Crown Court, sarebbe stata la 17enne a tentare un esplicito approccio, a spogliarsi ed a sedurlo nella sua camera da letto. Una situazione, comunque, che non si sarebbe conclusa in quella unica serata. Leah, infatti, che come ricompensa allungava di tanto in tanto 10 sterline al ragazzino, avrebbe approfittato più volte del minorenne, e questo anche dopo aver riallacciato i propri rapporti con Daniel.

Secondo quanto ricostruito in tribunale dai racconti dei protagonisti, compreso il marito 21enne della ragazza, poche settimane dopo quel primo rapporto sessuale Leah avrebbe rivelato al compagno di essere rimasta incinta. Una notizia improvvisa, che cambiò le prospettive di vita di quest'ultimo, il quale era convinto di essere il padre del nascituro e per questo motivo propose alla allora 17enne di sposarlo. "Non avevo intenzione di diventare un marito e un padre così giovane, ma al tempo stesso ero sicuro di quello che stavo facendo, ero fiducioso.", racconta ancora il giovane. "Non riuscivo a vedermi con nessun altro. Mi fidavo di Leah, lei si fidava di me ed era incinta. Ho pensato, se ho intenzione di farlo, perché non farlo correttamente? Perché non fondare la nostra famiglia?".

Il mondo è crollato dopo l'esame del Dna, richiesto dalla madre del 13enne, a cui era stato rivelato che la figlia avuta dall'allora baby sitter potesse essere la sua nipotina. L'esame non ha lasciato dubbi, quindi la donna ha trascinato Leah in tribunale, accusandola di violenza su minore. Accusa che la stessa ha allontanato da sé, puntando il dito proprio contro l'allora 13enne il quale, a suo dire, l'avrebbe stuprata.

Finita alla sbarra, la 20enne è stata riconosciuta colpevole, ma il marito continua a difenderla, sostenendo che non sia una cattiva persona e che non vorrebbe vederla dietro le sbarre.

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