Il bando di Trump blocca pure l'ex premier norvegese

Bloccato per un'ora in aeroporto a Washington DC anche l'ex primo ministro di Norvegia Kjell Magne Bondevik. Basita la reazione: "Quale reputazione per gli Usa?"

Il bando di Trump blocca pure l'ex premier norvegese

Il "travel ban" imposto da Donald Trump ha molte conseguenze. Serie, tragiche e in alcuni casi anche involontariamente comiche e surreali.

È il caso dell'assurda vicenda capitata all'ex primo ministro di Norvegia Kjell Magne Bondevik. Che, in transito dall'aeroporto internazionale Dulles di Washington è stato trattenuto ed interrogato per un'ora dalle autorità statunitensi incaricate di far rispettare le nuove procedure. Il motivo? Bondevik, che pure è stato alla guida del governo della monarchia scandinava dal 1997 al 2000 e poi dal 2001 al 2005, aveva fatto un viaggio in Iran ormai due anni e mezzo fa.

Stupefatto, l'ex primo ministro di Norvegia, ha commentato attonito l'accaduto: "Ero qui per partecipare al National Prayer Breakfast. Capisco bene l'esigenza di impedire che i terroristi entrino nel Paese, ma ho un passaporto diplomatico e il mio passato di ex primo ministro asrebbero dovuti bastare per capire che non rappresento una minaccia".

Bondevik ha poi raccontato ai media di essere stato interrogato per venti minuti sulla natura di quella vecchia trasferta in Iran (dove peraltro si era recato per partecipare a una conferenza sui diritti umani, ndr).

"Che ne sarà della reputazione degli Stati Uniti se questo accadrà anche and altri leader internazionali?", chiosa Blondevik basito e amareggiato. Sulla singolare vicenda, però, non si è ancora espresso il presidente Trump.

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