Boko Haram in crisi: ora i miliziani si consegnano alle autorità

Oltre 200 terroristi hanno lasciato il gruppo e si sono consegnati alle forze armate nigeriane. Il governo di Abuja esulta

Boko Haram in crisi: ora i miliziani si consegnano alle autorità

È una notizia di quelle che fanno ben sperare: Boko Haram è in crisi e a dimostrarlo è l'ampio numero di defezioni all'interno del gruppo.

A diffondere la notizia del periodo difficile che sta attraversando la setta jihadista nigeriana è la BBC, che ha fatto sapere che il gruppo di insorti capeggiato da Shekau negli ultimi giorni ha vissuto una delle più grandi diserzioni della sua storia: oltre 200 combattenti si sono consegnati alle forze armate nigeriane, nelle città di Banki al confine con il Camerun.

Non è il primo caso quello che si è verificato nelle ultime ore, ma già negli ultimi giorni diverse dozzine di terroristi si erano arresi e consegnati spontaneamente alle autorità.

Un portavoce dell'esercito ha aggiunto che occorrerà determinare lo status dei ribelli e poi procedere con il programma di de-radicalizzazione e in seguito la giustizia farà il suo corso.

L'entusiasmo da parte delle forze armate nigeriane per quanto sta avvenendo è massimo. Diversi esponenti dell'esercito hanno dichiarato che questo è l'inizio della fine di Boko Haram.

Ma quelle che sono le entusiastiche e avveniristiche dichiarazioni di vittoria dei militari, che fanno sperare nella fine della guerra del terrore che ha provocato già oltre 17mila morti, si infrangono però contro l'analisi pragmatica di Will Ross della BBC. Il corrispondente infatti ha spiegato come le stesse esternazioni di gloria erano state fatte l'anno scorso quando due gruppi composti da 100 miliziani si consegnarono alle autorità.

Ma ciò che seguì non fu la resa degli jihadisti ma il periodo più difficile della guerra, dettato da un acuirsi delle recrudescenze della setta e da un incremento delle azioni militari di questa, che portarono gli insorti ad avanzare e conquistare diverse città nel nord del Paese.

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