Gaffe alle urne: ecco cos'ha combinato l'erede di Merkel

Il candidato di Cdu e Csu ha piegato male la propria scheda elettorale, mostrando a tutti la propria preferenza. Nessun problema per l'Ufficio federale elettorale: il voto è valido

Gaffe alle urne: ecco cos'ha combinato l'erede di Merkel

Quest'oggi il popolo tedesco è chiamato a votare per eleggere il nuovo cancelliere, ed il delfino di Angela Merkel, il rappresentante del Cdu Armin Laschet, continua a far parlare di sè, e non in positivo. Rivelatosi sin da subito un candidato debole, il governatore del Nord Reno Vestfalia pare proprio voler regalare la vittoria all'avversario Olaf Scholz di Spd, con la sua collezione di gaffe e pessime figure.

Anche stamani, in occasione del voto, Laschet non si è smentito. Presentatosi insieme alla moglie Susanne alle urne allestite presso la scuola elementare cattolica del quartiere di Burtscheid (Aquisgrana), il secondo della Merkel ha affermato di ritenere importante ogni singolo voto. "Spero che ognuno faccia uso del suo diritto di voto affinchè i democratici possano alla fine formare un nuovo governo", ha dichiarato ai giornalisti, come riportato da Agi. "Si tratta di elezioni che decideranno della direzione che prenderà la Germania nei prossimi anni".

Tutto perfetto, se non fosse che proprio nell'esprimere il suo voto l'attuale governatore del Nord-Reno Vestfalia ha commesso una gaffe clamorosa. Ripiegando in modo errato la scheda elettorale, vale a dire lasciando all'esterno la parte dove sono indicati candidati e liste, Laschet ha mostrato a tutti la sua preferenza, mentre fra l'altro si faceva scattare delle foto dagli inviati dei giornali. E tanti saluti al voto segreto.

Immediate le polemiche, che si sono presto diffuse per tutti i mezzi di comunicazione. "La scheda deve essere piegata in modo che il voto non sia riconoscibile", tuonano ora i quotidiani tedeschi, come il Bild, che cita l'articolo 56 del codice elettorale federale e fa presente che, in caso di mancato rispetto delle regole, gli scrutatori dovrebbero provvedere ad annullare il voto. Insomma, stando alle regole, la preferenza espressa dal candidato di Cdu e Csu non sarebbe valida.

A pensarla diversamente l'Ufficio federale elettorale della Germania, che ha invece avallato il voto espresso da Armin Laschet è valido.

I tristi precedenti

Una vera e propria figuraccia, quella del delfino della Merkel, che in questi mesi ha fatto tanto parlare di sé. Come dimenticare il comportamento tenuto lo scorso luglio durante una visita ufficiale ad Erftstadt, zona particolarmente colpita dall'alluvione che aveva flagellato la Germania occidentale. Armin Laschet era stato sorpeso mentre rideva e scherzava con altri politici proprio durante il discorso del presidente Frank-Walter Steinmeier.

Una totale mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini devastati dal cataclisma, per la quale era stato poi costretto a scusarsi.

Europeista convinto, millantando addirittura una celebre discendenza da Carlo Magno, Laschet è stato anche accusato di plagio dal blogger Martin Heidingsfelder.

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