California, il flop dei democratici tra roghi e blackout

Nella California governata dai democratici, devastata dai continui incendi, c'è un blackout quasi ogni settimana e migliaia di persone rimangono costantemente senza luce

California, il flop dei democratici tra roghi e blackout

Allerta roghi e crisi energetica: è l'emergenza che deve fronteggiare la California. Come riporta Nbc News, per via di un incendio scoppiato a Saddleridge sotto un traliccio dell'alta tensione, migliaia di persone sono state evacuate e altrettante sono rimaste al buio. Due i morti. Circa 13.000 case e imprese servite dalla società Southern California Edison sono rimaste nell'oscurità la scorsa settimana per precauzione e per paura di nuovi devastanti roghi. La società ha dichiarato lunedì che l'energia è stata ripristinata a tutti tranne che a una manciata di clienti, ma che potrebbe comunque essere necessario interrompere l'elettricità ad altri 15.000 utenti, la maggior parte dei quali risiedono nella contea di Mono, vicino al confine con il Nevada.

Secondo quanto riferito dai vigili del fuoco, gli ordini di evacuazione sono stati revocati nel fine settimana, ma non prima che circa 17 case e altre strutture venissero completamente distrutte dal fuoco e altre 58 rimanessero gravemente danneggiate nella valle settentrionale di San Fernando. Il governatore Gavin Newsom, che venerdì ha dichiarato lo stato di emergenza a causa degli incendi, ha affermato che i vigili del fuoco locali hanno contenuto oltre 300 incendi in tutto lo stato la scorsa settimana. "Grazie a tutti i pompieri della California che lavorano duramente per proteggere i californiani", ha detto Newsom.

Nella California del Nord, il blackout ha riguardato circa 750.000 utenti in 34 contee a causa del forte vento che rischiava di alimentare ulteriori roghi, secondo la Pacific Gas ed Electric, che così ha interrotto la fornitura di energia elettrica per precauzione lasciando al buio migliaia di californiani. Come riporta l'agenzia Nova, la più grande utility elettrica della California ha ripristinato nella giornata di ieri l'elettricità a tutti i suoi clienti dopo l'interruzione programmata della scorsa settimana. Mentre la società afferma che l'interruzione è riuscita a prevenire gli incendi in diverse contee nel nord della California, allo stesso tempo ha causato milioni di dollari in danni a imprese chiuse e famiglie senza generatore in zone dove le condizioni meteorologiche non hanno rappresentato un rischio come previsto precedentemente. In particolare, l'interruzione ha fatto infuriare molti residenti e politici, incluso il governatore democratico Gavin Newsom, che ha definito "inaccettabile" il blocco elettrico di PG&E. "Questa non può essere la nuova normalità", ha detto Newsom. "Le cose dovranno cambiare radicalmente".

Una questione di sicurezza, ha ribadito la società, che però è finita sul banco degli imputati, come racconta Federico Rampini su Repubblica. L'anno scorso, spiega, l'incendio che ebbe epicentro nella cittadina di Paradise uccise 85 persone e distrusse 14.000 case. In quello e in altri disastri le indagini hanno inchiodato PG&E: i suoi cavi elettrici sospesi sono stati spesso all'origine di scintille in mezzo alle foreste. L'azienda è stata condannata dalla giustizia e dovrà pagare indennizzi fino a 30 miliardi di dollari e ora, in amministrazione controllata, non ne vuole sapere d' investire per mettere in sicurezza i cavi sospesi. Ha scelto la soluzione meno costosa: quando parte l'allarme per il rischio incendi, toglie la corrente.

Lo stesso fanno le altre aziende presenti in California che forniscono energia elettrica. L'assurda crisi energetica è anche elemento di scontro politico, come sottolinea anche Rampini. Per la destra questo disastro è l'occasione di un processo all'ambientalismo californiano, mentre la sinistra, con il governatore Newsom, accusano le aziende come la PG&E di essere in bancarotta per via di scelte disastrose perpetuate da decenni. Sta di fatto che in California, dove si paga l'energia elettrica più cara d'America, per legge, entro il 2020, le aziende di fornitura elettrica dovranno arrivare a trarre il 33% del proprio patrimonio energetico da fonti rinnovabili.

Un paradosso, se pensiamo che nel ricchissimo stato americano, governato dai democratici e roccaforte progressista per antonomasia, non si riesce nemmeno più a garantire il servizio minimo e migliaia di persone vengono lasciate al buio quasi ogni settimana. Perché il governo della California non ha imposto seri controlli alla rete elettrica prima di arrivare a questa situazione? Se lo domandano molte imprese infuriate per gli estenuanti blackout.

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