Il Canada ha un nuovo ministro dell’Immigrazione. Si tratta di Ahmed Hussen, un ex profugo di origini somale nominato dal giovane liberale Justin Trudeau dopo l’ultimo rimpasto di governo.
Hussen, nel 1993, dopo un lungo viaggio da Mogadiscio è arrivato da solo in Canada dove, poi, ha fatto richiesta di cittadinanza.“Io sono canadese, mi sento canadese. Il mio Paese è la mia eredità e sono fiero della mia eredità, non cambierò, ma la mia missione è dare il mio contributo al Canada”, ha dichiarato appena insediatosi. Il governo di Trudeau prevede di portare, entro il 2017, a 300.000 il numero degli immigrati presenti nel Paese. La maggior parte non saranno rifugiati politici ma migranti accolti per motivi economici.
L’immagine dei profughi, secondo le dichiarazioni del nuovo ministro “deve pian piano cambiare, sono conscio di come la comunità dei migranti sia stigmatizzata, la percezione dovrà essere un’altra”, fermo restando i problemi legati all’integrazioni. “I richiedenti asilo non sono criminali – ripete spesso -. Sono esseri umani che hanno bisogno di protezione e assistenza, sono meritevoli del nostro rispetto”. Hussen prende il posto di John McCallum, un veterano della politica che sta per diventare l’inviato del Canada in Cina, dopo aver portato nel Paese oltre 39.000 profughi siriani negli ultimi 13 mesi.
Trudeau rispondendo ad una domanda su come l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca potrà influenzare i rapporti con Washington, spiega che “di fronte alla difese della cause in cui credo. Anche se dovrò urlare al mondo che l’immigrazione è una fonte di forza per il Canada e che i canadesi musulmani sono una parte essenziale del successo del nostro paese oggi e in futuro”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.