
L'emittente cinese Cgtn ha lanciato l'annuncio che tutto il mondo stava aspettando: sono stati individuati due medicinali efficaci contro il nuovo coronavirus.
Un team di ricercatori locali guidati dalla scienziata Li Lanjuan della Zhejiang University è riuscita in un'impresa che potrebbe rivelarsi fondamentale per sconfiggere il 2019-n-Cov, che ha contagiato migliaia di persone e ucciso diverse centinaia di pazienti.
Secondo quanto riferito, i test preliminari hanno mostrato che i farmaci Abidol e Darunavir sono in grado di inibire il virus negli esperimenti con cellule in vitro. In attesa di ulteriori approfondimenti, la stessa Li ha sottolineato come il Kelizhi, un medicinale anti-Hiv, al momento usato per debellare il coronavirus, non sarebbe molto efficace. Anzi: avrebbe addirittura effetti collaterali.
L'equipe ha così raccomandato di inserire Abidol e Darunavir nel programma della Commissione nazionale sanitaria per il trattamento della polmonite derivante dal 2019-n-Cov. La notizia ha subito rinvigorito le Borse europee: Londra avanza dello 0,72%, Milano dello 0,96%, Francoforte dell'1,27% e Parigi dello 0,94%.
Tra test e scoperte mediche
Ma non è finita qui, perché dalla Cina arrivano altre notizie mediche, questa volta non proprio confortanti. A Wuhan, la "città infetta" nonché epicentro dell'epidemia, un neonato di appena 30 ore è risultato positivo al test del coronavirus. Si tratta del più giovane paziente della nuova polmonite.
La madre del piccolo era già ammalata, e adesso gli esperti non escludono che possa essersi trattato di un "contagio verticale"; ovvero di un contagio avvenuto da madre a figlio appena dopo il parto, se non addirittura durante la gravidanza. I medici hanno così maturato un nuovo timore: che il contagio possa avvenire anche in grembo. In ogni caso, al momento il nascituro è in condizioni stabili, proprio come la mamma.
Gli scienziati cinesi, intanto, continuano a lavorare per una soluzione. Come racconta l'agenzia Xinhua, numerosi studi clinici sono attualmente in corso su un altro potenziale farmaco antivirale. Si tratta del Remdesivir, un medicinale inizialmente sviluppato e testato senza successo contro Ebola e con cui è stato trattato il primo paziente accertato negli Stati Uniti. Sono stati raccolti dati e informazioni anche sugli antivirali Lopinavir e Ritonavir.
Al momento si stanno svolgendo anche test su 7 piccole molecole che bersagliano l'Rna polimerasi e proteasi del virus. È stato infatti scoperto che Ace2, un enzima recettore del virus della Sars, starebbe giocando un ruolo chiave nell'interazione con le cellule umane del nuovo coronavirus.
A questo proposito l'anticorpo monoclonale Cr3022 specifico contro la Sars potrebbe bersagliare efficacemente anche i ricettori del 2019-n-Cov. È ancora presto per cantare vittoria ma la medicina cinese sta facendo passi da gigante a tempo record.