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La clamorosa gaffe di Hillary Clinton: "I neri? Sono tutti uguali"

Hillary Clinton si è lasciata andare a una battuta "politicamente scorretta". Ma il pubblico, invece di reagire indignato, ride e applaude. E se la stessa battuta l'avesse fatta Trump?

La clamorosa gaffe di Hillary Clinton: "I neri? Sono tutti uguali"

"I neri sono tutti uguali", firmato: Hillary Clinton. L'ex segretaria di Stato sotto Barack Obama e sfidante di Donald Trump alle elezioni che hanno portato alla vittoria del candidato repubblicano, si è resa protagonista di un episodio che desta scalpore per il compassato mondo mainstream del Partito democratico. Ma che fa riflettere anche su come vengono dipinti certi personaggi e di come siano nella realtà.

L'episodio è andato più o meno così. Come spiega Libero, la Clinton è stata intervistata pochi giorni fa da Recode, sito web che tratta in particolare di notizie su tecnologia e Silicon Valley. Il portale è diventato nel tempo sempre più famoso, tanto che dalla sua fondazione (2014) ad oggi ha circa mezzo milione di visitatori al mese.

Hillary Clinton era intervistata da Kara Swisher, una delle due fondatrici del sito. Oggetto dell'intervista, due uomini di colore: Cory Booker, senatore democratico per il New Jersey, e Eric Holder, ex Procuratore Generale sotto la presidenza Obama. L'intervistatrice, a un certo punto della conversazione, cita una frase ma la attribuisce per errore all'uomo sbagliato. Una gaffe senza particolari conseguenze. Ma la risposta di Hillary Clinton è stata decisamente diversa da quella ci si aspettava.

Di fronte a una Kara Swisher decisamente imbarazzata per l'errore, Hillary, nel tentativo di consolarla dice qualcosa che lascia abbastanza interdetti: "Ma dai, non ti affliggere che non è grave, si sa che i neri sono tutti eguali e li confondiamo tra di loro". In sala scoppiano risate fragorose e applausi.

Ma se l'avesse detto Trump? Immaginiamoci le reazioni inorridite del pubblico e del mondo dell'intellighenzia liberal. Il presidente sarebbe stato accusato subito di razzismo e di non rispettare la cultura americana.

Ma il politicamente corretto è così: condanna solo chi non ne fa parte.

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