Il presidente americano Donald Trump ha disposto ieri l’invio della Guardia nazionale nei tre Stati Usa maggiormente colpiti dall’epidemia di coronavirus: California, New York e Stato di Washington. Tale decisione del commander-in-chief è stata presa ieri mentre i contagi nel Paese aumentano e colpiscono sempre più entità federate. Negli Stati Uniti, divenuti ormai la terza nazione al mondo per numero di persone infette, i medicinali cominciano a scarseggiare e le autorità denunciano il fatto che molti cittadini non hanno ancora compreso la gravità della situazione sanitaria e l’importanza del distanziamento sociale.
Constatata la portata sempre più preoccupante dell’emergenza, The Donald ha appunto provveduto ieri, fa sapere la Bbc, a stanziare le risorse necessarie a finanziare il dispiegamento della Guardia nazionale nei tre Stati che stanno subendo un’impennata dei contagi.
La missione dei riservisti consisterà, spiega il network britannico, nel distribuire medicine e nell’allestire ospedali da campo, con l’obiettivo di creare dal nulla 4mila posti letto. In particolare, 2mila di questi verranno realizzati dai militari in California, mille nello Stato di New York e i restanti mille in quello di Washington. A controllare e disciplinare l’attività dei reparti saranno i governatori statali.
I vertici della forza armata in questione hanno immediatamente evidenziato la dimensione eccezionale della missione appena affidata loro dal presidente repubblicano. Joseph Lengyel, comandante della Guardia nazionale, ha appunto paragonato l’emergenza-coronavirus in corso negli Usa, riferisce l’emittente londinese, alle difficoltà che potrebbero creare soltanto “54 uragani”.
Egli ha comunque assicurato che i riservisti assicureranno il loro massimo impegno per contenere l’epidemia e che, per aiutare le comunità colpite dal morbo, verranno impiegati 7300 uomini.
Trump ha giustificato il dispiegamento della Guardia in quei tre Stati definendo una vera e propria “guerra” il contrasto al Covid-19. Egli inoltre, rimarca la Bbc, ha annunciato ieri di avere sottoscritto la dichiarazione dello stato d‘emergenza per New York e per Washington, mentre a breve provvederà a farlo anche per la California. Firmando tali dichiarazioni, Washington sbloccherà finanziamenti che verranno impiegati dai governatori statali per attuare ogni intervento necessario a frenare l’avanzata del Covid-19.
Oltre a quelle tre entità federate,
a preoccupare le autorità americane sta però contribuendo attualmente anche la Louisiana, che, riporta il network d’Oltremanica, sta constatando la più veloce crescita al mondo dei contagi da coronavirus.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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