Politica estera

Così India e Italia possono collaborare nel settore della moda

L'industria della moda indiana vale circa 70 miliardi di dollari e cresce più del 10% all'anno

La collaborazione tra l'India e l'Italia nel settore della moda è stata rimarcata dal webinar DesignIndia. L'evento, il primo nel suo genere dedicato a giovani stilisti e agli Istituti di moda italiani e indiani, si è svolto lo scorso 6 aprile. "Non essere schiavo dei trend. Non farti possedere dalla moda, ma decidi cosa sei, cosa vuoi esprimere con il modo in cui ti vesti e con il modo in cui vivi". Con queste parole, citando Gianni Versace, S.E. Neeharika Singh, Vice Capo Missione dell’Ambasciata indiana a Roma, ha inaugurato l'incontro virtuale.

La via del cotone indiano

DesignIndia, che ha coinvolto professionisti del mondo della moda italiana ed indiana, è stato un successo. La prof.ssa Anna Filigenzi dell'Università degli Studi di Napoli l'Orientale, introducendo l'evento, ha descritto l'antica "via del cotone indiano", oggetto di una ricerca condotta dall'Università che ha tracciato l'antica distribuzione del cotone e dei tessuti indiani in Europa e nel mondo. Per discutere del futuro bisogna prima comprendere il passato. Ecco perché, durante l’incontro, è stata dedicata una parentesi al contesto storico dei legami millenari tra l'India e l'Impero Romano per il commercio di tessuti.

"India e Italia sono fatte l'una per l'altra, sono complementari", ha invece commentato Troy Costa, uno dei designer di abiti maschili più famosi dell'India. Ricordiamo che Troy - che ancora oggi taglia a mano personalmente le proprie stoffe - è responsabile dei guardaroba di alcune delle star e dei politici più importanti dell'India.

L'importanza della moda in India e Italia

Narendra Kumar, direttore creativo di Amazon India, si è soffermato sul tema della sostenibilità nel mondo della moda, e di come la mentalità del settore debba cambiare, affinché il tessuto sostenibile sia accessibile alle masse. Kumar è convinto che saranno le giovani generazioni a trasformare il paradigma del design, insistendo sull’implementazione di tecnologie sostenibili a livello globale.

La professoressa Vandana Narang, direttrice della più famosa scuola di design dell'India, l'Istituto Nazionale di Tecnologia della Moda, ha sollevato punti importanti sulle effettive abilità pratiche per i designer, dalla modelleria alla cucitura, e sull'importanza del lavoro artigianale, nonché delle tecniche di sartoria tradizionali nell’educazione dei nuovi giovani designer.

Un settore economicamente interessante

Marc Robinson, uno dei primi top model dell’India e oggi imprenditore nell'industria della moda indiana, ha parlato della rapida crescita del settore nel subcontinente. Robinson ha sottolineato l'importanza di coltivare nuovi talenti, anche e soprattutto per i grandi marchi in fase di straordinaria crescita.

La professoressa Cinzia Capalbo dell'Università degli Studi di Roma La Sapienza ha ricordato come l'industria della moda indiana oggi valga circa 70 miliardi di dollari e cresca più del 10% all'anno. Questo crescita eccezionale crea i presupposti perché ci siano grandi opportunità per i designer emergenti indiani e italiani di collaborare insieme in un mercato così giovane e stimolante.

Con più di 500 partecipanti, il webinar ha riunito tre temi importanti che uniscono i due Paesi: gioventù, creatività e sostenibilità. Con questo appuntamento si inaugura un anno di collaborazione nei settori dell’impiego giovanile e della moda mentre l'India si avvicina al 75esimo anniversario della sua indipendenza.

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