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Dazi, guerra commerciale tra Trump e la Ue. Nel mirino anche il made in Italy

Gli aiuti Ue a Airbus fanno infuriare gli Usa. Trump vuole mettere dazi per 11 miliardi di dollari. Colpiti anche prodotti italiani come il prosecco e il pecorino

Dazi, guerra commerciale tra Trump e la Ue. Nel mirino anche il made in Italy

La guerra commerciale continua. E il livello dello scontro si alza pensantemente. Il rappresentante al Commercio americano ha, infatti, proposto di applicare tariffe su una lista di prodotti europei. Un lunghissimo elenco dal valore di 11 miliardi di dollari che va dagli aerei ai prodotti alimentari, dal formaggio roquefort all'olio d'oliva. A pagare potrebbero essere anche numerosi prodotti del made in Italy, come il Prosecco e il pecorino. Quella del presidente Donald Trump è una rappresaglia contro gli aiuti pubblici versati dall'Unione europea agli aerei Airbus. Una mossa che penalizza la compagnia statunitense Boeing alle prese con la crisi scoppiata dagli incidenti di cui è stato protagonista il jet 737 Max.

Lo scontro tra Stati Uniti e Europa

L'ultima mossa di Trump è una significativa escalation della tensione tra Washington e Bruxelles e arriva in un momento particolarmente delicato per il futuro dell'Unione europea, con le elezioni al Parlamento europeo fissate per il prossimo mese e coi vertici alle prese con un difficile negoziato sulla Brexit. I prelievi proposti dagli Stati Uniti sui prodotti europei si aggiungono alle tariffe americane già imposte sulle importazioni europee di acciaio e alluminio e alla minaccia dell'amministrazione statunitense di incrementare anche le tariffe sui prodotti automobilistici per ragioni di sicurezza nazionale. Lo scorso luglio, durante una visita a Washington, il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, aveva stretto un accordo con il numero uno della Casa Bianca per avviare negoziati commerciali e astenersi dall'imporre ulteriori dazi. Quei negoziati non sono mai iniziati ufficialmente e le trattative preliminari non hanno fatto molti progressi. Gli Stati Uniti si sono sempre lamentati della riluttanza dell'Unione europea a includere l'agricoltura nei colloqui. Da ultimo gli aiuti alla Airbus hanno creato nuovi mal di pancia spingendo Washington a una nuova rappresaglia.

Bruxelles al contrattacco

La Commissione europea giudica "ampiamente esagerato" il livello delle contromisure minacciate da Washington in risposta all sovvenzioni accordate alla Airbus. E fa subito sapere che non rimarrà inerme dinnanzi all'aggressione commerciale di Trump. Stando a quanto fatto trapelare dal portavoce Daniel Rosario, sarebbero stati avviati "i preparativi" per misure analoghe di rappresaglia nel caso degli aiuti americani alla Boeing. "Mettere i dazi è stupido", commenta il ministro italiano alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio. "Trump mette i dazi, e noi li metteremo sugli Stati Uniti, e di nuovo Trump li metterà su vari prodotti - continua - ci saranno problemi per tutti coloro che importano ed esportano". "Così si fa uno sgarro all'Italia che non è fatta di stupidi - conclude il leghista - se qualcuno mette i dazi sui nostri prodotti vorrà dire che andremo a cercare altri mercati. Poi, però non si lamentino...".

Il made in Italy sotto attacco

Le esportazioni negli Stati Uniti sono senza alcun dubbio il principale mercato del vino made in Italy. Un giro d'affari da 1,5 miliardi di euro che nel 2018 ha avuto un aumento record del 4%. I nuovi dazi di Trump, secondo un'analisi della Coldiretti, colpirebbero in particolar modo gli spumanti italiani e il Prosecco. Ma non solo. Nella black list sono finite anche altre etichette come il Marsala e persino i superalcolici. Poi, c'è tutto il comparto dell'agroalimentare nazionale, a partire dall'olio di oliva e dai formaggi come il pecorino. E ancora: gli agrumi, l'uva, le marmellate, i succhi di frutta e l'acqua. Il valore complessivo di queste esportazioni è pari a 4,2 miliardi e rappresenta circa il 10% del totale delle esportazioni nazionali che nel 2018 è stato di 42,4 miliardi.

Per questo il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, spera che Trump e le istituzioni europee facciano il possibile per "evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull'economia e sulle relazioni tra Paesi alleati".

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