Olaf Scholz corre ai ripari e in un'intervista concessa allo Spiegel precisa le ragioni di quelle scelte effettuate in politica estera che ora gli vengono contestate dai partiti dell'opposizione. "Io faccio di tutto per evitare un'escalation che possa condurre a una terza guerra mondiale", dichiara infatti il cancelliere tedesco, spiegando il perché della decisione di temporeggiare sull'invio delle armi pesanti a Kiev. Una cautela che non sarebbe motivata dalla "paura" di eventuali ritorsioni, ma da quella che viene definita "responsabilità politica". "Ho detto fin dal primo momento che bisogna fare di tutto per evitare un confronto militare diretto fra la Nato e una superpotenza fortemente armata come la Russia, una potenza nucleare", prosegue il leader socialdemocratico, che dovrà a breve fronteggiare una mozione in parlamento. "Non esiste però un manuale per questa situazione, dove si possa leggere da che punto in poi si venga percepiti come parte del conflitto. Questo libro viene scritto ogni giorno", aggiunge, "e alcune lezioni sono ancora davanti a noi".
Da tempo Volodymyr Zelensky chiede alla Germania l'invio di tank da utilizzare nel conflitto contro la Russia. Alle continue richieste fanno puntualmente seguito i rimproveri da parte degli ucraini, che accusano i tedeschi di non schierarsi apertamente al loro fianco e di fare ben poco per dare un concreto supporto. "Le possibilità dell'esercito tedesco di ricorrere al suo arsenale sono ampiamente esaurite", ribatte Scholz, anche se "la Germania consegnerà quello che sarà a disposizione". La mossa di Berlino sarebbe quella di ricorrere a uno 'scambio circolare': la Slovenia, almeno nelle intenzioni dei tedeschi, dovrebbe consegnare i carri armati di epoca sovietica a Kiev e riceverebbe in cambio dei Marder tedeschi. Non sarebbe una scelta dettata dal timore di esporsi, a detta del cancelliere tedesco, ma motivata dal fatto che senza addestramento specifico dei mezzi militari più moderno non sarebbero utilizzabili per mesi.
I giornalisti dello Spiegel chiedono al leader socialdemocratico di fornire un'opinione relativa al grande rifiuto da parte di Zelensky di ricevere a Kiev il collega di partito nonché presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier. "Il partito socialdemocratico è saldamente ancorato all'alleanza transatlantica e all'Occidente, e non deve accettare le accuse che gli vengono rivolte", risponde il cancelliere. "Dai tempi di Adenauer c'è questa rappresentazione calunniosa della politica europea e russa dell'Spd e questo mi fa arrabbiare".
Secondo Scholz sarebbe stata la politica di distensione di Willy Brandt e Helmut Schmidt a far sì che "sparisse la cortina di ferro e che molti paesi dell'est Europa potessero conquistare la democrazia e unirsi all'Ue".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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