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Ordigno a bordo o kamikaze. Le ipotesi sul volo Egyptair

La pista del terrorismo prende sempre più corpo

Impiegate al lavoro al counter della EgyptAir all'aeroporto di Parigi
Impiegate al lavoro al counter della EgyptAir all'aeroporto di Parigi

Secondo giorno di ricerche nel Mediterraneo per individuare i resti del volo Egyptair Ms804, precipitato ieri a largo dell'isola greca di Karpathos, mentre era in viaggio da Parigi a Il Cairo con 66 passeggeri a bordo. Navi e aerei provenienti da Francia, Grecia ed Egitto hanno ripreso questa mattina a perlustrare l'area in cui si pensa sia caduto l'Airbus A320, a circa 280 chilometri dalla terraferma egiziana. Finora, nessun relitto o detriti dal velivolo sono stati trovati. La notizia data ieri sera dalla compagnia aerea del ritrovamento di alcuni oggetti, in seguito si è rivelata infondata. Il capo dell'agenzia per la sicurezza aerea greca, Athanasios Binis, ha infatti detto che "una valutazione dei reperti trovati in mare nei pressi di Karpathos, tra cui giubbotti di salvataggio, non appartengono a un aereo". La scomparsa del velivolo rimane un mistero. Come ha riferito l'autorità per l'aviazione egiziana i piloti non hanno effettuato alcun contatto quando hanno lasciato spazio aereo greco come di consueto, e nell'ultima conversazione avvenuta con la torre di controllo greca,non era stato segnalato nessun problema.

La pista del terrorismo prende sempre più corpo. Dagli Stati Uniti, fonti dell'amministrazione Obama ieri si sono sbilanciate: "Indicazioni di una bomba", ma poi la Casa Bianca ha frenato. L'aereo proveniva dal Cairo, si era fermato sulla pista di Roissy circa un'ora e mezzo per le operazioni tecniche di rito (nessun controllo francese a bordo durante quella finestra, notano gli esperti a Parigi ipotizzando una falla nella sicurezza egiziana) ed era ripartito. Nessuna allerta sulla sicurezza tecnica del velivolo, un Airbus come ne volano 6.700 in tutto il mondo, in condizioni perfette, consegnato dalla fabbrica alla compagnia nel 2003, 48.000 ore di volo accumulate. A gennaio era stato controllato in Belgio secondo i canoni europei. Il pilota aveva un'esperienza di 6.275 ore di volo, di cui 2.101 su quel tipo di velivolo, mentre il copilota aveva un'esperienza di 2.766 ore.

Fra le poche certezze, quella arrivata dal ministro della Difesa greco Panos Kammenos: prima di precipitare, l'aereo - avvistato in fiamme dal capitano di un mercantile - ha effettuato una virata di 90 gradi a sinistra, poi di 360 gradi a destra, precipitando per 22.000 piedi. Poi è sparito dai radar. L'ipotesi sulla quale convergono un po' tutti è che qualsiasi cosa sia successa all'Airbus è stata improvvisa, tale da causare un'esplosione, fiamme e l'impossibilità di lanciare un Sos. In Francia, Paese che ancora oggi il capo dei servizi Patrick Calvar ha definito "il più minacciato dall'Isis", la ferita del terrorismo è ancora aperta.

E l'ipotesi di un ordigno piazzato a bordo o di un kamikaze si fanno sempre più insistenti.

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