Guerra in Ucraina

"Si è danneggiato da solo...". Il capo di Stato maggiore inglese svela gli errori di Putin

Errori di valutazione sulle proprie capacità personali e quelle dell'esercito, oltre a una strategia sbagliata, stanno portando Putin e i suoi soldti alla sconfitta: ecco il parere del Capo di Stato maggiore britannico

"Errori catastrofici, Putin ha perso": la verità dell'ammiraglio britannico

La guerra dei russi contro gli ucraini, anche se non è ancora finita, può essere già giudicata perdente e la strategia di Putin di attaccare un Paese così vasto è andata in frantumi: parola dell'ammiraglio Sir Tony Radakin, Capo di Stato maggiore britannico, che intervenendo davanti all'Institute for Government, ha affermato senza mezzi termini che "Putin ha già perso, ben lontano dall'essere quel lungimirante manipolatore degli eventi che vorrebbe farci credere, si è danneggiato da solo attraverso una serie di giudizi errati catastrofici".

"È stato presuntuoso"

Sono almeno tre le ragioni che hanno portato l'esercito di Putin ha perdere continuamente pezzi ed essere sorpresi costantemente dai padroni di casa oltre a non essere stato in grado di centrare, finora, praticamente alcun obiettivo. Certamente non quelli che si era prefissati all'inizio. "Come tutti gli autoritari, si è lasciato ingannare sulle proprie forze, compresa l'efficacia delle forze armate russe", spiega il Capo di Stato: lo zar innamorato di se stesso e convinto che l'armata ucraina fosse invincibile non suona come una stranezza ma rientra esattamente nel personaggio russo. E poi, "non è riuscito a prevedere l'unità e la coesione che esiste tra le nazioni libere del mondo, qui in Europa e ovviamente ben oltre", ha proseguito l'ammiraglio. Ecco i tre errori che hanno portato i suoi soldati ad essere a pezzi tanto, a volte, da consegnarsi al nemico o fare dietro front e lasciare il conflitto.

"Putin? Debole e sminuito"

Quanto accaduto fino ad oggi, dopo un mese e mezzo di conflitto, consegna agli occhi del mondo un presidente sempre più debole colpito anche dalle sanzioni di tutto l'Occidente che cerca di contrastare con il discorso dei rubli sul gas. Poca cosa. "Quello che è molto chiaro è che Putin è oggi una figura più debole e più sminuita rispetto a un mese fa, e al contrario la Nato è più forte e unita oggi che in qualsiasi momento io possa ricordare", ha aggiunto Radakin, il quale ritiene che le azioni da lui compiute hanno fatto di più per galvanizzare che per dividere e dimostrato che l'Ucraina "ha l'unica cosa che manca in modo evidente alla Russia: i veri amici". Lo stato maggiore britannico, poi, ritiene vi siano "indicazioni preliminari" di un ripiegamento delle forze russe in Ucraina anche se in parziale contraddizione con quanto affermato dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Secondo Radakin, questo scenario esporrà maggiormente le unità di Mosca agli attacchi dei "difensori".

L'ipotesi di ammutinamento

Come abbiamo visto sul Giornale.it, il morale fra le truppe russe è ai minimi termini e tutti gli errori sul campo di battaglia stanno provocando una crescente insubordinazione fra le truppe come ha denunciato il capo dell'intelligence britannica, Jeremy Fleming, secondo cui vi sono segnali che i soldati di Mosca "a corto di armi e morale" stanno "rifiutando di eseguire gli ordini, sabotando il proprio equipaggiamento e persino abbattendo accidentalmente i loro aerei". D'accordo anche Radakin anche se le voci di ammutinamento, ossia la disobbedienza a un ordine dato da un superiore a un gruppo di individui (in questo caso l'esercito) che per legge sono tenuti a obbedire, "è una parola forte, ma penso che non sorprende che stiamo assistendo a inquietudine a tutti i livelli all'interno delle forze armate russe forze.

Ma quanto sia consistente, dobbiamo ancora aspettare e vedere", conclude.

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