Nigel Farage è l'uomo che per anni ha rappresentato la Brexit. Il referendum per l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea è stato sempre la grande battaglia del leader euroscettico britannico. E quando era a capo di Ukip, Frage ha scatenato la grande campagna per la Brexit che ha portato al referendum.
Ora, a poche settimane dall'uscita di Londra dall'Ue, Farage torna a parlare di Europa, ma soprattutto torna a candidarsi per le europee. Un apparente controsesno che ha tenuto a spiegare in un'intervista a Il Fatto Quotidiano. Si chama Brexit Party, e ha lo scopo di costruire un fronte compatto per la Brexit all'interno del Parlamento europeo qualora non dovesse esserci l'uscita il 29 marzo. A Il Fatto, Farage dice: "Sia chiaro: se il Parlamento di Westminster e il governo di Londra dovessero considerare l'ipotesi di andare oltre il 29 marzo, ritardando la Brexit di uno o due anni, questo significherebbe buttare via tutto quello che si è fatto. Ecco, se ciò accadesse, il mio Brexit Party si presenterebbe alle elezioni europee di maggio. Starebbe lì come un monito a ricordare che il Regno Unito deve andarsene dall'Unione. E in fretta".
A chi gli rimprovera di aver mantenuto il suo ufficio a Strasburgo e il suo stipendio da europarlamentare, l'ex leader di Ukip risponde: "Se non avessi avuto il mio lavoro qui, non ci sarebbe stato nessun referendum: mi sembra un argomento logico. Inoltre, se non ci fossero stati euroscettici rappresentati al Parlamento europeo, tutti i posti sarebbero stati occupati da euro-entusiasti e non sarebbe stato possibile mettere in questione quest'Europa sbagliata. Mi si accusa usando un argomento scorretto".
E sull'Unione europea, la critica è molto pesante: "Quest'Europa così non ha futuro: non si può fondare una stato, artificiale come questo, come hanno voluto fare, senza il consenso.
Noi la rimpiazzeremo con un'Europa di Stati liberi e sovrani e democratici, che lavorano in cooperazione. Sono a favore della cooperazione, del commercio tra Paesi a livello europeo, e per questo voglio lavorare. Solo, non voglio che sia la cricca di Bruxelles a manovrare il tutto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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