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Il figlio della giornalista uccisa a Malta accusa: "Paese mafioso"

Punta il dito contro il governo: "Ha lasciato crescere una cultura d'impunità"

Il figlio della giornalista uccisa a Malta accusa: "Paese mafioso"

Sono parole di Matthew Caruana Galizia, figlio della giornalista anti-corruzione morta a Malta in circostanze sospette a rompere la calma il giorno dopo, con accuse pesantissime contro il governo.

"Mia madre è stata assassinata perché era per lo Stato di diritto contro chi vuole violarlo. Ecco dove siamo: in un Paese mafioso dove puoi cambiare gender sulla carta di identità ma vieni ridotto in pezzi se eserciti le tue libertà". Questo scrive Caruana Galizia in un lungo post sul suo profilo Facebook.

Il giornalista, come la madre, era membro di quel Consorzio Internazionale di Giornalismo Investigativo che ha ottenuto un Premio Pulitzer per il suo lavoro sui Panama Papers. In dettagli vividi, di cui lui stesso si scusa, racconta della corsa verso l'auto da cui usciva il fumo e di due poliziotti con un estintore in mano che gli dicono: "Non c'è niente che possiamo fare".

L'auto su cui viaggiava Daphne Caruana Galizia, una Peugeot 108, è esplosa improvvisamente. Circostanze molto più che sospette, a sole due settimane dall'ultima denuncia alla polizia, a cui aveva raccontato di sentirsi minacciata. Un "barbaro attaccoalla libertà di espressione", secondo il premier Muscat. Ma per il figlio non basta. "Il governo di Malta - punta il dito - ha permesso il fiorire di una cultura di impunità.

Le sue parole sono di ben poco conforto".

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