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Francia, il premier Philippe: "Sulle pensioni andremo fino in fondo"

Il premier francese Edouard Philippe ha rilasciato questa sera un'intervista molto attesa a France2, rivolgendosi direttamente ai manifestanti, invitandoli ad assumersi le loro responsabilità

Francia, il premier Philippe: "Sulle pensioni andremo fino in fondo"

In Francia prosegue il braccio di ferro sulla riforma delle pensioni, con le proteste giunte al 39esimo giorno consecutivo. Dopo che, a sorpresa, nella giornata di ieri il governo aveva ritirato l’introduzione di una soglia minima di età a 64 anni per lasciare il lavoro senza tagli al trattamento previdenziale, il premier francese Edouard Philippe ha rilasciato questa sera un'intervista molto attesa a France2, rivolgendosi direttamente ai manifestanti. "A coloro che non vogliono che scompaiano i regimi speciali dico che andremo fino alla fine" ha sottolineato Philippe. Rivolgendosi proprio ai manifestanti, riporta l'Agi, il capo dell’esecutivo di Parigi li ha esortati ad "assumersi le proprie responsabilità". Il Primo Ministro ha espresso la sua "completa e totale determinazione" a bilanciare finanziariamente il piano pensionistico, sottolineando che si tratta di un compromesso che "non è un passo indietro" ma "un passo avanti" .

In assenza della soglia minima, le parti sociali hanno tempo fino ad aprile per presentare proposte e trovare l'equilibrio finanziario richiesto dal governo. "Un atto di fiducia" nei confronti dei sindacati e delle organizzazioni dei datori di lavoro. Tuttavia, Edouard Philippe avverte: "Non lascerò passare un disegno di legge che non prevede misure per ripristinare l'equilibrio fino al 2027, perché non sarebbe responsabile. Sarebbe del tutto irresponsabile".

Ieri Philippe aveva inviato una lettera alle organizzazioni sindacali e imprenditoriali, nella quale si diceva "disposto a ritirare" in via provvisoria la soglia dei 64 anni. "Per dimostrare la mia fiducia nei confronti dei partner sociali - scrive Philippe ai leader sindacali - e non pregiudicare il risultato dei loro lavori sulle misure da adottare per raggiungere l’equilibrio 2027, sono disposto a ritirare dal progetto di legge la misura di breve termine che avevo proposto, consistente a convergere gradualmente a partire dal 2022 verso un’età di equilibrio di 64 anni nel 2027". I sindacati si sono divisi in due fronti: Fdt, Unsa e Frc hanno accolto con favore l'annuncio e hanno dichiarato di essere pronti a collavorare con i datori di lavoro sul finanziamento sostenibile del sistema pensionistico statale, mentre quelli più radicali - Cgt, Fo e Solidaires - non hanno accettato il compromesso del governo, confermando una grande manifestazione per il 16 gennaio.

Come spiega IlSole24Ore, lintroduzione dell’età pivot persegue uno dei principali obiettivi della riforma: quello di incentivare carriere più lunghe, in modo da contenere l’aumento del rapporto tra pensionati e attivi destinato a crescere per l’invecchiamento demografico del Paese. Nella giornata di ieri lo sciopero contro la riforma delle pensioni ha bloccato nuovamente la Ville Lumière, con un fiume di persone in marcia da Place de la République a Place de la Nation, un percorso di oltre 3 chilometri che attraversa tutta la parte sud-est di Parigi. Non solo Parigi ma anche ha altre città francesi sono state protagoniste di cortei di manifestanti che protestavano contro la riforma sulle pensioni dell’Eliseo. Tolosa, Rennes, Marsiglia, Bordeaux e Nantes: sono alcune delle città dpve le diverse prefetture francesi hanno contato all’incirca la presenza di circa 3mila manifestanti.

Proteste che sono proseguite anche nella giornata odierna.

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